giovedì 23 febbraio 2012

Bologna: i Postumi.

Succede che uno scellerato ci vede esibirci a Macerata e, dato che gestisce un posto cool a Bologna, decide di invitarci a suonare là. Non nel posto cool (non siamo abbastanza cool) bensì nell'uncool Birreria del Pratello, per venerdì 17 febbraio. Ok, ci stiamo!
Succede che un altro scellerato, che col suo progetto personale Tre Fiori D'Assenza suonò in apertura al nostro concerto al Panenka, sempre a Bologna, di qualche mese fa, mi invita a contattarlo per un'intervista a Radio Città Fujiko non appena ce ne sarà l'occasione. Ecco l'occasione, domenica 19 febbraio!
(e il sabato? il sabato nel dubbio sono andato al cinema)
Per cui si parte, alcuni di noi in treno altri in macchina, per raggiungere la (fu) rossa Bologna, ancora assediata da neve e ghiaccio, che cade a blocchi dai cornicioni.


Qualcuno, forse con l'intenzione di spaventarmi, mi mette in guardia: attenzione!! La Birreria del Pratello è un posto 'fascistissimo'!!! Sicuri? Mah, sono un po' scettico, mi pare strano, ma in ogni caso, mi dico, se così fosse smetterebbe di esserlo per quella sera. Oppure mi menano. Impavido varco la soglia. Un locale tutto sommato fighetto, molto 'locura', con quello stile finto etnico che tanto piace ai finti di sinistra. Spiego che sono quello che suonerà la sera, e mi rispondono "Ah, i Conigli?". Avevo sbagliato locale. La Birreria del Pratello è la porta a fianco. Impavido varco l'altra soglia. Legno scuro, vetro smerigliato, bicchieri polverosi, e ascoltano i Saxon. Heavy metal. E uno se ascolta i Saxon non è un turista dell'heavy metal, è uno serio. Bene. Io faccio disco pop.
Scopro di avere un opening act d'eccezione: Inter-Bologna. Si monta e si testa l'impianto nell'intervallo della partita, dato che si suonerà nella stessa saletta dove un maxischermo trasmette la partita per il diletto di alcuni bruti locali. Nel frattempo qualche personaggio interessato al concerto comincia a farsi vivo. Tutti marchigiani, o amici di marchigiani. Quando inizia lo spettacolo mi sembra di essere a casa: sala gremita di concittadini o comunque corregionali, quasi tutte facce note! E i bolognesi? Nascosti a spiarci da dietro una grata, come allo zoo. Le uniche anime che si avventurano tra i tavoli della sala proibita sono le callipige cameriere, terrorizzate ad ogni giro di più. Perché oltre alla mia performance e quella del Radical Macabre Tanzkommando, stavolta rappresentato dal Piccolo Stè e da Tosi, devono subire anche gli atteggiamenti parossisticamente nudisti del nostro pubblico, che pare attendesse da mesi di ubriacarsi in tal modo.


Dalle foto potete farvi un briciolo di idea del caos generatosi (nonché del mio smarrimento), ma non potrete sentirne l'odore né vederne i peli pubici. Diciamo che i momenti topici nessuno è stato in grado di immortalarli, a parte le psiche dei presenti. Il concerto si svolge come si deve, escluso un minuscolo inconveniente tecnico tramutatosi in dibattito pubblico. Numerosi i bis: "Padre Mostro", "Burzum Due" e una versione 'unplugged' di "Lo Vuoi Nel Culo", un recitato.
Finisce che il boss del locale ci redarguisce perché tentiamo di infilarci nel bagno delle donne. Non per cambiarci né per pisciare, ma semplicemente attratti dal cartello "Donne". Il nostro pubblico pure fa del tutto per farsi redarguire: nudi integrali esposti ai minori, grida forsennate e senza senso sia dentro che fuori il locale, e una ostinata insistenza a portare fuori bicchieri di vetro, un grosso tabù bolognese, con tanto di acclamazioni trionfali a chi ci riusciva. Al che il boss come da copione ne redarguisce uno a caso: "Certo che voi maceratesi fate un bordello...!!". Era di Prato.


La domenica pomeriggio mi reco negli studio di Via Gianbologna di Radio Città Fujiko: dovrò presenziare per un'intervista e un mini-live in diretta durante il programma "Rapsodica In", condotto dal succitato scellerato noto con il nome de Il Rapsodico. Ne avremo per 90 (novanta) minuti. E si chiacchiera, si chiacchiera del più e del meno, si cantano pezzi con una voce ancora lacerata dal concerto di due sere prima, si ascoltano robe che non c'entrano nulla (anche gli Slayer) e si ricevono sms di gradimento da gente che ci ascoltava da un taxi (!!). Le domande sono perlopiù completamente assurde. Un esempio: "Meglio Le Luci Della Centrale Elettrica a Sanremo o La Tosse Grassa nella Nazionale Cantanti?". Inutile dire che le risposte erano ancora peggio, tipo quando me la sono presa con Gino Paoli, o quando ho svelato a tutti che l'11 settembre mi trasformo in Babbo Ground Zero e regalo copie dei miei 33 dischi preferiti dell'anno. A volte le conversazioni si facevano rischiose, ma tutto sommato mi sono regolato, tranne quando se le cercava: prima mi dicono di nonbestemmiareperpiacere e poi mi chiedono "Robuste Dosi Di Cazzo". E allora ti meriti pure "Burzum Due", con quell'incipit "martellata porco dio" che tanto infiamma i giovani. Ma dovete capirmi, mi sono auto-diagnosticato un disturbo di personalità narcisistica. Succede, quando sei Dio.





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