Il Piccolo Stè di questi problemi non ne ha, anzi. Sarà proprio il suo etilico entusiasmo a far salire il livello di rock'n'roll (leggi PERICOLO, statevene a casa!!) del concerto. Tra i numerosi gadget autodistruggenti che "Masochiavo" ha preso l'abitudine di portare con sé allo scopo di immolarli duranti gli spettacoli (che gli piaccia o meno) uno di questi viene infatti scagliato nella folla raggiungendo una giovane astante che ha preso a zampillare sangue arterioso da una lacerazione del naso provocata dall'insano proiettile. L'emorragia è stata subito placata grazie a un provvidenziale gin tonic, almeno questo mi auguro.
Io ero troppo impegnato a snocciolare i miei brani con lo forza della lucidità, grondando sudore a rischio morte finché non mi fanno notare che non era stato avviato l'impianto di ventilazione: due ventilatori di uso comune appiccati al soffitto. Il bunker del NYese era gremito, numerose le rese tra la folla, micro-svenimenti, gente che collassa sui divanetti nelle altre sale... La Tosse Grassa non è uno sport per signorine. A un certo punto decido di donare un brano nuovo, la delirante epopea "Bikini Cimitero", a cui il pubblico ha reagito con un certo sbigottimento. Per cui poco dopo li ho allietati con la tanto attesa Orgia, rito di molestie sessuali per sole donne svoltosi in un turbinio di chiappe che purtroppo i limiti della sala non mi hanno permesso di approfondire come avrei gradito, ferendo così oltre ai nasi anche i cuori di alcune pulzelle rimaste mio malgrado insoddisfatte dalle mie grinfie. Ci rifaremo.
Subito dopo l'Orgia ritorno nella mia postazione per i brani conclusivi e tutto si svolge secondo copione e senza intoppi, fuggo nel nostro proverbiale cesso camerino, e il pubblico è troppo stremato dalla claustrofobia per invocare bis, quindi si ritornerà poco dopo per il consueto bagno di folla, foto, autografi, pompini, quella roba lì che fanno le rockstar. Bomboclat.
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