martedì 3 aprile 2012

Macondo: i Postumi.

Durante il periodo di Natale 2011 era presente sul territorio nazionale Masochiavo, quello vero, quello senza virgolette, per cui il Macondo di Senigallia decise di approfittarne ospitando un'esibizione dei Ca.Pe.Al., duo extraterrestre che comprende il suddetto Masoschiavo, esule in Francia, e Sadomaster, cioè me. Durante il concerto il feroce Marco Bernacchia, meglio noto come titolare del progetto Above The Tree, preso da trance mixeristica torturò tutto lo show con riverberi, delay e tutti gli effettini che trovava sul banco mixer. Al termine del concerto gli puntammo un coltello alla gola: "Adesso fissi una data anche a LA TOSSE GRASSA, oppure muori." Accettò. La fissammo per venerdì 23 marzo. "E non t'azzardare a spippolare gli effetti, oppure muori." Accettò. Anzi, fece di più: si fece trovare lontano lontanissimo quando la data dello spettacolo arrivò! Meglio così, ora Bernacchia è bello e in salute.

 
Al suo posto trovammo Gianmarco, che il mixer sapeva a malapena accenderlo: il nostro fonico perfetto. Dopo il check fu il momento del fiero pasto. Oltre al Radical Macabre Tanzkommando, per l'occasione rappresentato dal Piccolo Stè e Tosi, era con noi una groupie che mettemmo a giro e offrimmo anche al nostro amico Jesus Franco, quello dei Drogas che, in netto anticipo, venne nel luogo del concerto dopo il nostro ultimo rutto prima di andarcene a bere a spasso per Senigallia. Quando tornammo era il momento di esibirci, e nella sala c'erano delle povere piccole coppiette di avventori innocenti che stavano bevendo vino sorseggiandolo da povere piccole coppette. Nonostante il palco vuoto si resero conto al mio avvicinarmi che qualcosa stava per accadere. "Oh, c'è della musica dal vivo", dissero in accento fighetto. Poi mi ci sono spogliato davanti, e mi sa che devono essersi preoccupati, perché non li ho più visti. Siamo pronti, parte "Burzum" e... Vengono fuori dalle fottute pareti!


Gente che prima non c'era si materializza davanti a noi, attentissima. Conoscono i testi, battono i piedini e qualcuno di loro è anche una bella figa. Facciamo il nostro dovere e riusciamo pure a vendere qualche cd a scena aperta, cosa che capita di rado. Non appena eseguita "Lo Vuoi Nel Culo" qualcuno ne chiede subito il bis. Poverino, deve averne avuto davvero bisogno. Ma noi incuranti del suo agognare proseguiamo con la nostra scaletta mentre il caldo nella sala si faceva davvero sentire, soprattutto sotto la mia cazzo di pelliccia. Durante "Sei Qui Solo Per Le Telecamere" un cultista preparatissimo si avvicina sotto al palco trascinando con se una bella topa. Per un attimo penso "che pensiero gentile", ma poi capisco che l'aveva portata lì solo pera farla apostrofare dal sottoscritto come "quel troiò che c'ha a fianco", allora penso "che pensiero gentile". Terminata la scaletta scappo via verso il piano superiore, e mi seguono, non appena defluiti tutti torno giù e mi cambio. Come dribblare il bis.


Controlliamo bene le nostre tasche, non sia mai che ci sia rimasta in tasca una drink card. Rinvenirla il giorno dopo ormai inutilizzabile sarebbe un evento tragico. Ma noi siamo tipi accorti. Ci sbrighiamo a bere, ché dobbiamo guidare. Ma non siamo nemmeno troppo ubriachi, forse un po' più per gli standard senegalesi ma comunque molto meno per i nostri. Tuttavia per qualche oscuro motivo decidiamo di passare per Marotta prima di tornare a casa. Tutto il tempo del ritorno Tosi lo passa abusando della nostra groupie semisvenuta (ultimamente sta manifestando preoccupanti tendenze necrofile) e architettando con lei complesse tattiche per sfuggire al controllo mio e del Piccolo Stè e quindi appartarsi con costei in maniera più discreta. Però il tutto ad alta voce, con me e il Piccolo Stè che ci guardiamo perplessi. Porcoddio del Degrado aiutaci tu.





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