venerdì 27 aprile 2012

Recensione di "TG1", da THE WHITE SURFER

Ultima, orripilante creatura incarnata dal recanatese Vanni Fabbri, noto agitatore dell'underground locale: produttore delle fanzines Anti e Shapeless, giornalista sulle pagine di Music Club, organizzatore di eventi con la sua Mukkake Agency ed infine predicatore del caos con i live set a nome Dj Smegma. Proprio da quest'ultima esperienza prende il via il progetto La Tosse Grassa, in cui il nostro frulla di tutto in convincenti mash-up, dagli Einsturzende Neubauten a Eye of the tiger, da Tricarico al Gioca Jouer, dai B-52's al metal più becero, dalle sigle di telegiornale alla disco '70 e '80. E su questi mostri sonori vomita i suoi testi imbottiti di violenza, pornografia e bestemmie, in modo tanto offensivo e violento quanto comico e surreale, sbattendo in faccia all'ascoltatore tutta la sua scorrettezza senza remora o inibizione alcuna. Ce n'è per tutti: prende la rincorsa con un'ode al padre putativo Burzum (come reagire di fronte a un "everybody needs a Burzum for a pillow"?!) per affondare subito al primo colpo, l'accusa ai preti pedofili di Padre mostro, capolavoro lessicale di blasfemia; il tema dell'omosessualità mai affrontato in maniera così sfrontata prima d'ora come in Lo vuoi nel culo, Gay porn e Robuste dosi di cazzo, gli steccati del perbenismo letteralmente polverizzati; la fame nel mondo, il malessere giovanile (Psicofarmaco) ed infine l'accusa a trecentosessanta gradi al mondo dello show business mainstream e della televisione, dal carosello di matrioske gore di Esame autoptico all'ironia velenosa di Sei qui solo per le telecamere, passando per la caleidoscopica title-track, cartolina nemmeno troppo surreale dell'Italia di oggi, e l'esilarante Sperma d'artista, che si mangia in un solo boccone tutto l'underground italico. L'impatto visivo completa l'opera: Vanni Fabbri è brutto e sgradevole, gigante dalla pancia strabordante e irta di peli, vestito con una pelliccia nera e un improbabile elmetto militare. Sullo sfondo due "ballerini" altrettanto disgustosi. Insomma, probabilmente non vedrete Vanni Fabbri su MTV.

Alla fine si è sotto shock, c'è nausea dopo una tale indigestione di mostruosità. Non si sa come reagire: si è turbati, si ride, si riconosce la goliardia del progetto ma anche l'intelligenza e il coraggio musicale e testuale, merce rara oggi in Italia, a questi livelli forse unica.





Alessandro Gentili, THE WHITE SURFER
thewhitesurfer.blogspot.it

Nessun commento:

Posta un commento