martedì 19 giugno 2012

Recensione di "TG1", da KATHODIK

Ironia sottile? Nah, e che minchia ci devi fare? Se conoscete cosa può nascondersi dietro al favoloso progetto La Tosse Grassa, vale a dire l'agitatore recanatese Vanni Fabbri, direi che buttarvelo in faccia (o anche da altre parti) è l'unico sostanziale interesse del nostro. Con altisonanti titoli come Lo vuoi nel culo o Robuste Dosi di Cazzo, TG1 è l'orrificante debutto, orgogliosamente composto solo di musiche rubate qui e lì, con tanto di aperto odio verso la SIAE.
L'ammirazione verso il nostro è già ai massimi livelli, ma quando ascolterete i vibranti testi, non potrete che rimanere estasiati per come si adattano perfettamente alle melodie semi industrial/rock del nostro (rectius: degli altri). Dalle tragiche storie del papà che vorrebbe comprare Twilight per i propri figli e invece il nerdaccio di turno gli rifila un dvd di... GAAAAAY POOOOORN, alle riflessioni sulla fame nel mondo. Momenti magici.
Certo, c'è da dire che magicamente il Vanni funziona meglio quando è alle prese con tematiche omosex e compagnia bella, altri brevi pezzi come Psicofarmaco non entusiasmano particolarmente. Eccellente invece la title track dove su una sorta di remix di tutte le sigle dell'omonimo telegiornale, Vanni ci racconta "ti vengono i bozzi, ti casca il pisello, ma il tg1 dice che il nucleare è bello".
Insomma, è roba assolutamente sostanziosa, si ride e si balla, prendetevi anche voi una buona dose di tosse grassa e ascoltatelo in compagnia delle groupie di Drupi.





Damiano Gerli, KATHODIK
www.kathodik.it

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