mercoledì 13 giugno 2012

Svicolando: i Postumi.

Svicolando è una rassegna di tre giorni di spettacoli di artisti di strada e non solo che si svolge a Montecassiano, simpatico paesello del maceratese noto ai più per le sbronze prese durante le loro rievocazioni storiche medievali: si ricorda sempre quello che si è mangiato e bevuto, mai che spettacoli si sono visti. Beh, quest'anno accade che uno degli organizzatori saggiamente si converte al Culto della Tosse Grassa e pertanto decide di inserire Sua Santità nel programma della manifestazione. Solo che c'è un problema. E' una festa popolare, di quelle che vede numerose famigliole con passeggino, gelatino, croc e colletto alzato, che potrebbero (anzi, dovrebbero) reagire male di fronte a un hulk irsuto che sbraccia e bestemmia vicino allo stand dei dolciumi. Per non parlare di come avrebbero reagito le vecchie del suddetto stand, mi avrebbero tirato gavettoni di pruniolo? E insomma, è andata a finire che si sono inventati il "dopofestival" apposta per me. Alle 2 di notte al Parco del Cerreto, quando i cacacazzi impressionabili saranno andati a dormire, allora potrò uscire dall'oscurità e azzannare i passanti! E così sia, la mia partecipazione è fissata per la data di sabato 9 giugno.


Per l'occasione si risfoderano i membri più richiesti e gettonati del Radical Macabre Tanzkommando, l'immarcescibile Tosi e il professor "Masoschiavo"! Solo che c'è un problema. Si suona alle 2 e noi siamo in paese dalle 20 e qualcosa. Aivoja a bé. Per una fortuita coincidenza l'hostess che ci avrebbe consegnato i buoni pasto si trova presso il 'Punto G', ossia laddove servono la carne alla griglia. Meglio di così non poteva andare! Solo che c'è un problema. La cucina è bloccata, troppe ordinazioni, riprendiamo tra mezzora. No. Se volete andate là ci sono i primi. No. Se volete andate là ci sono i fritti. No. Restiamo lì. In attesa. Armati di vino e di antipasto a base di dolcetti di vecchia, mentre subiamo anche lo show di una band senza vergogna che osa pure suonare un brano degli 883. Dove andremo a finire... Finalmente riusciamo a estorcere una bistecca e una salsiccia minacciando il tipo alla cassa con un coltello, consumiamo il nostro fiero pasto, dopodiché ce ne andiamo a zonzo per la festa, dove tra le altre cose troviamo lo storico capo-ballerino del Radical Macabre Tanzkommando Piccolo Stè che insieme alla Reverenda Nadia Desdemona tenevano una bancarella dove vendevano sapone travestito da formaggio. Dopodiché mi portano a fare un sopralluogo nel posto in cui si terrà il concerto.


Un parco buio pesto, un'insenatura naturale tra le siepi come palco e attrezzature celate sotto sinistri teli di nylon. Beh, direi che va bene, annuisco come un chirurgo che non ne ha la più pallida idea e torno a bere. Il tempo di procacciare groupie per me e i miei complici che subito si converge al bar della piazza, dove sul palco principale sta per esibirsi un gruppo folk di quelli "vino e cazzo dritto", che servono solamente a far ballare le strappone freak, e di conseguenza anche i maschi allupati alla loro corte, che si fingono sereni, ubriachi e scalzi. Un caffè e un Varnelli, grazie, faccio io col mio mezzo metro di anfibi. Dopo una breve sosta recupero il Tosi, che stava ballando fingendosi sereno, ubriaco e scalzo e andiamo a recuperare le attrezzature per portarle dalla macchina al luogo del delitto. Poi ci dividiamo. Io a settare il palco, checkare il suono e accendere i due neon che saranno la nostra illuminazione, una groupie a cucire una bandiera e i due tanzkommander a far proselitismo in centro. Torneranno rotolando per i greppi più tardi, quando ormai li avevamo dati per persi e stavo già accettando il loro triste destino nominando dei sostituti. E' il momento di iniziare. Arriva l'apetto con la birra che lotta per la corrente. Arriva pubblico a frotte. Prima stavano tutti dentro le mura del paesello poi una metà, quella sana, se ne va a dormire, mentre l'altra, quella sbronza lercia, viene a vedere La Tosse Grassa. E la metà sbronza lercia è mooolto numerosa.


La natura ci è ostile, una delle due casse soffre decisamente troppo sotto i miei colpi di cassa, l'effetto larsen impera, siamo circondati da mosconi grossi come noci e la mia pelliccia è stata contaminata dai rovi, che si sono insinuati come pidocchi nei più oscuri anfratti pelosi del mio costume di scena. Ma il pubblico è caldissimo e prontissimo: trovarseli tutti lì davanti e già ubriachi è stato meraviglioso. Solo una mamma tappa gli occhi e le orecchie al proprio bambino e se lo porta via... Poverina, capita di sbagliare concerto, che si manifesta come il protrarsi di un continuo delirio, un reciproco scambiarsi effetti dell'intossicazione da alcool, che venivano costantemente alimentati dal provvido birraio a bordo palco. All'orizzonte dei pellegrini marciavano da Macerata a Loreto, li apostrofo gridando che come al solito stavano sbagliando cappella. Al termine dello show ne vogliono ancora, e fornisco loro una doppia porzione di "Robuste Dosi di Cazzo". Che diventerà tripla quando mi si accosterà un sedicente famoso cantante giamaicano che mi chiederà di improvvisare un rap ("improvvisa" lo stesso da anni, poi mi diranno) sulla base della suddetta "Robuste Dosi...". Il pubblico è talmente ubriaco che apprezza. Anzi, è talmente ubriaco da comprarmi anche delle magliette e da continuare a ballare con la musica che ci sarà dopo: due brani di musica medievale che si ripeteranno in loop all'infinito. Io e i miei ci dedichiamo al cannibalismo, che st'anno va di moda, dando il nostro contributo all'apocalisse zombie, dopodiché all'alba faremo ritorno nel nostro sepolcro. Anche stavolta abbiamo lasciato il segno.






1 commento:

  1. Grandi non vi ho sentito ma ho saputo che siete stati grandi!! GIGIO

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