mercoledì 15 agosto 2012

Passatempo di Osimo: i Postumi.

Colgo l'occasione dell'ozio ferragostiano nella mia caverna per spremere le meningi e tentare di ricordarmi come andò quella volta là. Ecco, ecco! Or sovviemmi! Mi scrive un Devoto fortemente (mal)intenzionato a portare La Tosse Grassa a suonare per una festa di compleanno che coinvolgeva tre ubriaconi. Il piano: fare pranzo loro tre e i loro amici tutti insieme, bere a oltranza e arrivare vivi all'ora dell'aperitivo per assistere sbronzi allo show. Piano perverso, mi piace. La data fissata per l'evento è domenica 22 luglio. Come ogni bravo pervertito anche questi hanno la smania di farmi suonare in un fosso. Per la precisione sul greto del Torrente Fiumicello, affluente del fiero e nerboruto Fiume Musone. Grazie al cielo non ce n'è stato modo, dato che poi ha pure piovuto copiosamente e non oso immaginare i miei tanzkommander alla deriva ritrovati mesi dopo al sole sulle coste della Dalmazia. L'unica cosa che è naufragata è la location, per cui abbiamo dovuto ripiegare presso il ben più misero Olimpico di Passatempo di Osimo (AN), per gli amici Impianti Sportivi. Bene, non manca che nominare i membri del Radical Macabre Tanzkommando da convocare per l'occasione: chiudo gli occhi e punto il dito su Breezer e Jacopone da Tosi, e si va.


Si parte nel pomeriggio ostentando sicumera. Jacopone ci raggiungerà da nord mentre io e Breezer, belli storditi da un week-end lunghissimo conclusosi appena 10 minuti prima andiamo dritti verso la destinazione di Passatempo di Osimo, che non abbiamo idea di dove si trovi ma siamo convinti di sì. Giunti nei pressi di Santa Maria Nuova ci rendiamo conto che qualcosa è andato storto nei nostri calcoli e ci informiamo presso il Reverendo Lele Ggì. Sì, avevamo sbagliato di grosso, per cui torniamo sui nostri passi (cazzo, c'eravamo passati prima per fare metano!) e finalmente scorgiamo i 5 cerchi olimpionici che ci condurranno verso la nostra meta, l'Olimpico di Passatempo. E infatti eccolo lì che si staglia, tutto verde! Ci parcheggiamo sopra e ci andiamo a preparare. Subito grande accoglienza, giovani virgulti accatastati sotto un gazebo per difendersi dalla pioggerella, armati di lattine di birra e pargol di vin, dal quale attingerò sovente. Un dj rastone ci indica la retta via per il mixer, allestiamo una bancarella subito presa d'assalto e aspettiamo che i fedeli giungano alla funzione. E si manifestano piuttosto puntuali, non c'è che dire. Il nostro fotografo di fiducia Abigail de Tago Mago (foto sopra con un bel disco in mano), tanti fan, certi venuti anche da molto lontano: una ragazza da Londra e un bulldog dalla Francia. Ah, sì, anche tanti minorenni (vedi foto sotto).


Quando siamo pronti per iniziare lo facciamo davvero. E' il nostro primo spettacolo prima del tramonto. Ce la faremo? Fortunatamente pioviggina, quindi quello stronzo del Sole è coperto. Tuttavia la luce del giorno un po' ci intimidisce. Jacopone da Tosi, alla sua seconda esibizione, vince la timidezza come al solito travestendosi da Tosi, anche se stavolta non c'è. Breezer vince la timidezza ascoltando il reggae che risuona eternamente nella sua testa. Io vinco la timidezza fissando tutte quelle belle bambine in prima fila. Finchè è "Burzum" tutto va bene, ma su "Padre Mostro" l'affare si fa pericoloso. Una madra saggia porta via un po' di pargoletti come se stesse sopraggiungendo un treno in pieno deragliamento. Un padre saggio invece punta a forgiare nell'acciaio la propria prole, e li lascia lì a subirsi tutte le nostre angherie, da "Lo Vuoi Nel Culo" a "Robuste Dosi Di Cazzo". Il pubblico è inquietante: sanno già a memoria anche i testi dei pezzi che ancora non abbiamo pubblicato, mentre a me qualche parolina ancora sfugge. Certi poi sono di una sfacciataggine inaudita. Sarà che è forestiero, ma quel cazzo di bulldog mi si piazza proprio davanti durante "Sei Qui Solo Per Le Telecamere"! La vuole tutta per sé l'attenzione, l'ingordo!


Raggiunto quel solito punto della scaletta in cui si si saluta parte "Sperma D'Artista", e come da copione sulla coda del pezzo mi defilo. Stavolta mettendomi a marciare lungo il perimetro del campo da calcio (nel quale si può far tutto tranne calciare palloni, naturalmente), quando vengo raggiunto dai miei fidi tanzkommander e pure da quel fan molesto (dov'è la sicurezza?) che era il bulldog francese di prima! Allora decido che è il momento di inchiappettarlo. Lo seguo e lui va a nascondersi tra le gambe del padrone. M'inchiappetto anche il padrone. La folla pretende un bis, per cui gli propiniamo "Burzum Due" in versione black metal (va sempre a finire così quando mi brucio le corde vocali con le urla di prima!) e poi tutti a finire di ubriacarsi, anche se uno dei tre festeggiati era già morto prima del nostro arrivo. Vado a pisciare nell'ufficio dell'arbitro e poi si va a mangiare in una pizzeria delle nostre parti, dove riusciremo a infastidire camerieri e vicini di tavolo soltanto con la nostra presenza. Poi cominciamo a ruttare e bestemmiare. E il bene trionfa!






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