sabato 8 settembre 2012

Prima recensione di "TG2", da INDUSTRIAL (r)EVOLUTION

A quanto pare il tipo è convinto che il nome della band sia Il Culto della Tosse Grassa, ma va bene uguale! ;)

Se al Culto della Tosse Grassa interessasse compiacere, allietare, svagare ed infine vendere, non saremmo qui a parlare del Culto della Tosse Grassa. Ma per fortuna non è così. Il bello del Culto della Tosse Grassa (mi piace talmente questo nome che me lo voglio assaporare senza le bieche contrazioni del giornalismo musicale), è che prendendoci tutti quanti per il cul(t)o, sembra voler inneggiare al disimpegno pop in salsa tanz-pecoreccia, mentre invece ci rifila con micidiali staffilate una serie di riflessioni tutt'altro che leggere sullo stato in cui versa il nostro Paese. Con la sua truce ilarità e la scorrettissima loquela, questo progetto è in realtà molto più serio e sagace di tanti altri falsi imbonitori, mantenendo una sincerità ed una schiettezza invidiabili. Ora, si può disquisire o meno, essere d'accordo o no, ma quello che resta è che il Culto (va bene, contraiamolo...) si muove con micidiale intelligenza, campionando un pò di tutto, dall'inno nazionale agli Suede, ai Beloved (chapeau!), organizzando dodici affreschi che crescono in modo impressionante rispetto al già fetente/festante esordio di "TG1". E se finora ve lo siete persi dal vivo come è purtroppo successo al sottoscritto, andatevi a recuperare qualche video su YouTube, per gustarvi un progetto che raggiunge la sua forma migliore proprio nell'espressione dal vivo. Teniamoci stretto il Culto.





Giovanni Rossi, INDUSTRIAL (r)EVOLUTION
industrialrevolution-gr.blogspot.com

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