mercoledì 26 dicembre 2012

Recensione di "TG2", da THE WHITE SURFER

A un anno di distanza dal mostruoso esordio tornano Vanni Fabbri e il suo Culto della Tosse Grassa.
La Russa prende il posto di Che Guevara in copertina ma la ricetta rimane invariata: brutal disco pop, ovvero sermoni satirici trasudanti irriverenza e blasfemia su basi realizzate coi campionamenti più disparati, dall'inno iniziale Ti apro il culto che mixa Fratelli d'Italia al synthpop dei Simple Minds all'horror house di L'ospite d'onore, dalla scorpacciata di Anni Novanta - Beloved, Raf, Cappella - di Sodomia alla rivisitazione dei Pet Shop Boys in Ritardo mentale, dall'improbabile frullato di Pink Floyd, Britney Spears e Rihanna in Sono io la falsa modestia all'altrettanto improbabile mix house / disco-gore di Pezzi di fiche, risate a palate. La medaglia d'oro va a Burzum due, ovvero i Corrs sommersi da una valanga di scorrettezza politica, a compensare momenti deboli o poco ispirati (Carbone, Neri morsi neri impianti, l'innocua Barbara Bobulova) più numerosi rispetto all'album precedente, che non lasciava un attimo di tregua. Insomma, nel complesso un piccolo passo indietro rispetto allo shock del disco d'esordio, ma pur sempre un cazzotto sullo stomaco ben assestato.
In attesa del TG3, chi volesse aderire al Culto della Tosse Grassa può farlo assistendo a uno dei numerosi spettacoli del nostro, sempre fedelmente accompagato e servito dal corpo di ballo del Radical Macabre Tanzkommando.




Alessandro Gentili, THE WHITE SURFER
thewhitesurfer.blogspot.it/

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