martedì 4 dicembre 2012

Silicon: i Postumi.

Non ricordo da quale concerto stessi tornando, ma è buona norma dopo un sermone de LA TOSSE GRASSA in un qualche locale marchigiano (ossia dal quale si ritorni in paese nottetempo senza accamparsi fuori sede), fare tappa negli ultimi posti miracolosamente ancora aperti e disposti a somministrare alcole. E' in uno di questi posti che incappo in una serata di over 40 in libera uscita, il che significa sbornie assai grosse e pericolose per il prossimo. Tra costoro, a indossare una ciucca con inaudita eleganza e portamento, si stagliava il severo Gigio, il boss del Silicon Bar, il locale malfamato per eccellenza di Osimo AN. Ricettacolo per disadattati, tossici, galeotti, personalità borderline varie (il mio pubblico!!) collocato proprio nel cuore della cittadina, a 20 metri dalla stazione di polizia, talmente famigerato da avere ben 6 (sei) videocamere di sorveglianza puntate contro. E Gigio, che di questo posto è il capitano, con estrema non-chalance mi comunica di aver avuto la brillante idea di far esibire il sottoscritto nel suo localino. Voglio dì, quelli del pub vicino organizzano i Kurnalcool in piazza con tanto di permessi del Comune e io non posso fà La Tosse Grassa qua dentro? Ma certo, cazzo. Manco a dirlo, è un altro di quei posti incredibilmente piccoli, ma sti cazzi, ormai siamo del mestiere! Un bel giorno passo per un sopralluogo, giusto per verificare che Gigio non fosse semplicemente sbronzo quando mi fece sta proposta (non lo era), e vedo che praticamente l'unica soluzione sarebbe suonare su un palchetto di 1 metro per 1 metro coi tanzkommander appiccicati sopra le ascelle. Ahò, chi se ne frega, si può fare. Quando? Venerdì 30 novembre? Ok!


Per la nomina del Radical Macabre Tankzommando una scelta era obbligata: il Reverendo Lele Ggì, a capo della sua parrocchia di Passatempo (frazione di Osimo, ricordiamolo), da tempo mi si candidava come tanzkommander... Stavolta siamo a casa sua, vieni tu, così magari eviti di farti levare la patente! Si beccherà comunque una multa per divieto di sosta, dato che abbandonerà la macchina in centro storico. Chissà come mai. L'altro ancora dobbiamo nominarlo, ma c'è tempo, una soluzione la troveremo presto. A ridosso della data comunico telefonicamente con Gigio per verificare che tutto fosse a posto. "Soffri di vertigini?" A posto un cazzo. "P-p-perché me lo chiedi??" Si sono resi conto che su quel palchetto saremmo stati stretti, e allora che fare? Semplice! Costruire appositamente un soppalco (in due giorni) proprio sopra le teste dei baristi. E si preoccupava della Siae, lui, l'ingenuo! Ok, concedo il mio assenso ma già mi cago ufficialmente sotto. Starò tutto il tempo appiccicato al muro e non basterà, rovinerò comunque di sotto sopra la pelata di Gigio, speriamo sia morbida. E i sogni infranti del povero Reverendo Lele Ggì? Voleva muoversi tanto, voleva portarsi oggetti strani... E c'ha pure le spalle grosse... Sigh... L'altro occorre che sia piccolo e non si muova. Breezer!!! Breezer, dove sei? Ci stai? Ci sta, grazie al cielo. Banzai! Diciamo le nostre preghierine e partiamo alla volta del Silicon pronti alla morte in nome del Porcoddìo del Degrado. Quando poi arriviamo sul posto e... Sospiro di sollievo! Sopra il bancone del bar c'è solo aria, nessun soppalco!... E che c'avranno combinato adesso?? Hanno messo un palchetto a forma di letto a baldacchino in quella stanza che avevamo in fase di sopralluogo definito di comune accordo 'impraticabile'. Wooo-oooh! Ce la faremo!!


Colleghiamo il collegabile, accenno una nota di soundcheck e subito scatta un "ahò, ce voi mannà in galera subito??" No, famo dopo. E' meglio che finito st'aperitivo ce ne andamo subito a magnà! Ci mandano in un pub qua vicino (l'alternativa era una lussureggiante trattoria, ma avremmo avuto posti separati tra diversi tavoli, mentre a noi del Culto della Tosse Grassa occorre convivialità: magnà non è solo una funzione corporale, oh!), quello che aveva organizzato i Kurnalcool, e la cameriera ipervitaminica viste le nostre facce ci trasforma il pub in una trattoria: fanculo hamburger e birra, vai di tagliatelle, vino e bestemmie! Mi piace quando entrano in sintonia, e poi al grido di "tanto paga Gigio" ci hanno trattati benissimo, insistendo perché prendessimo anche dolce, caffè e ammazzacaffè! E come dire di no, se ce lo chiedi con quelle pocce?! Poi torniamo al Silicon e per fingere di non aver preso pure caffè e ammazzacaffè prendiamo altri caffè e ammazzacaffè, che nel mio caso si trasforma in un deleterio rusty nail. La folla si sta radunando da ogni dove e ci si sta preparando moralmente a un delirio oltremisura! Sono qui il Reverendo Red Ronny e il Reverendo Tequila, nonché Tosi e "Masoschiavo", tanzkommander in libertà (ma che più tardi invaderanno il campo). Al bar chiedo una roba ma mi ritrovo in mano un vodka e mela verde centrifugata. Che è successo?? Mah. E' il momento d'iniziare e già capisco ben poco. Breezer e il Reverendo Lele Ggì sul palco e io su un piedistallino minuscolo tra il palco e il suolo. Tempo 5 secondi e mando affanculo il piedistallino conquistando il suolo tutto.


Dentro la saletta ci entrano in 6, più o meno. Tutti gli altri sono un po' nella stanza del bar, sopra il quale un proiettore manda le immagini di ciò che succede da noi, e la gran parte in mezzo alla strada, completamente invasa da Cultisti vari, che ci osservano dal finestrone (vedi foto sopra per comprendere che visuale avessero). Dato che quelli fuori volevano sentire bene, dentro il volume viene alzato a dismisura, rendendo quasi impossibile la vita per chi invece stava dentro. Tant'è che, tutti storditi da volume e alcole vario, in pochi riusciranno a ricordare qualcosa di quella sera!! Le foto più in alto rendono bene l'idea di quanto eravamo confusi. Il Reverendo Lele Ggì sbraccia come non ci fosse un domani e pretende vodka lemon, Breezer indossa una maschera super-metallara che lo trasforma inaspettatamente in un feroce psicopatico (fanculo sti dread: sangue e morteee!!!) che aggredisce il pubblico e pretende vodka lemon. Ci portano un fusto di birra e i tanzkommander ingrati "sticazzi, vodka lemooon!!". Io accetto la birra, faccio tutto il mio concerto, almeno così mi pare di ricordare, sbaglio qualche strofa (mi pare il minimo), insulto ripetutamente il vicino di casa cacacazzi e quando una macchina dei carabinieri passa in mezzo ai nostri adepti gli grido dietro la barzelletta dei caramba che vanno al bordello (almeno credo/spero). Sempre ad un volume esagerato. Stranamente non ci arrestano. Bis finale con "Psicofarmaco" (mi pareva calzante) e qualcos'altro che non più pallida idea di cosa fosse. Poi ricordo solo vodka tonic, cosce e gente sorridente ma che non capiva più un cazzo come il sottoscritto e come i miei tanzkommander, in grado solo di abbandonare le loro macchine a qualcuno che avesse bevuto di meno. Che però naturalmente non c'era.






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