mercoledì 19 dicembre 2012

"TG2" ta i 10 migliori album italiani del 2012 per ROAR MAGAZINE.

La stronza di Roar Magazine mi sta minacciando con ferri arroventati affinché metta il link all'articolo originale. Bastava meno: http://www.roarmagazine.it/recensioni/musica/album-dischi/999-migliori-album-italiani-2012-.html.


Con l'avvicinarsi della fine dell'anno iniziamo a presentarvi le nostre classifiche di fine anno, appuntamento tradizionale con il meglio (e il peggio) di musica, cinema e serie tv. Partendo dai migliori album italiani 2012.
Novità: quest'anno abbiamo deciso di fare sul serio presentandovi delle playlist scelte con i voti di tutti i collaboratori della sezione musica di Roar Magazine. Democrazia totale e partecipativa.

Piccole istruzioni per l'uso (e per la lettura) di questo articolo. Si chiama "Top 10" ma i dischi sono in realtà 12, perché quattro di essi hanno ricevuto lo stesso numero di voti. L'ordine di presentazione degli album non rispetta una gerarchia. Tutti alla pari, dunque. A parte il podio, si intende. Insomma, questa la playlist di Roar Magazine con i migliori album italiani del 2012.



AFTERHOURS - PADANIA

Quella degli Afterhours si chiama disillusione. Non un manifesto politico, ma un affresco. La fotografia di una terra promessa che si scioglie di colpo, come recita la canzone che chiude l’album in questione. Decimo capitolo di una carriera ventennale senza cedimenti o abbagli.
(Emanuele Barletta)

Leggi la recensione di Padania degli Afterhours


CRIMINAL JOKERS - BESTIE

L'armonia è accidentata, prende svolte brusche e inaspettate. I Criminal Jokers suonano come suonerebbero i Cure lasciati impazzire in un saloon abbandonato nel deserto del Wyoming. State cominciando a divertirvi. "...E tu forse l'unico che si è salvato/la nostra città ormai è coperta dal fango": il ritmo si fa più serrato, insistente, acustico. I quattro tirano avanti a gracchiare di tutto ciò che vi circonda.
(Arianna Graciotti)

Leggi la recensione di Bestie dei Criminal Jokers


MELAMPUS - ODE ROAD

I Melampus dimostrano tutto il loro coraggio esplorando con personalità un filone narrativo ancora poco battuto dai musicisti di casa nostra. E con Ode Road si portano a casa un bel nove in pagella, insieme ad una sincera manciata di applausi.
(Emanuele Barletta)
Leggi la recensione di Ode Road dei Melampus


MANZONI - CUCINA POVERA

Se dovessimo tener conto della poetica di un titolo come Cucina Povera, che riporta all’essenzialità ed alla semplicità di una vita al di fuori delle mode, verrebbe da dire che l’obbiettivo raggiunto dai ManzOni va ben oltre le loro stesse aspettative.
(Alice Benedettini)

Leggi la recensione di Cucina Povera dei ManzOni


LA MORTE (R. GAMONDI - G. SUCCI) - S/T

Scrivono i due autori dell’album: “La morte pareggia i destini accomunando tutti i nati ad un esito identico”. Esperienza limite per il corpo umano ed altrettanto di frontiera per l’ascoltatore dell'album, Gamondi e Succi elaborano un progetto destinato, forse, a rimanere irripetibile. Un capolavoro vero.
(Emanuele Barletta)

Leggi la recensione dell'album de La Morte


INDIAN WELLS - NIGHT DROPS

Il punto è: difficile, se non impossibile, andare ad inventare qualcosa di veramente nuovo in un ambito sonoro che nonostante le potenziali combinatorie infinite sembra aver ormai detto tutto e il contrario di tutto. Eppure, due cose sorprendono di Indian Wells: il cristallo puro del suono e la capacità di sviluppare trame ambient di ampio respiro.
(Emanuele Barletta)

Leggi la recensione di Night Drops di Indian Wells


LA TOSSE GRASSA - TG2

Tg2 spinge più sul fronte Anni ’90 (e non solo), laddove il debutto pescava a mani piene dal macrocosmo synth-pop-wave degli ’80 più o meno nascosti. Mancano, inoltre, i colpi da k.o. tecnico istantaneo del precedente capitolo discografico. Verrebbe da dire che Tg2 è un disco più mediato e meno spontaneo, con tutte le riserve del caso. Ad ogni modo, citando i Negazione: lo spirito continua...
(Emanuele Barletta)

Leggi la recensione di Tg2 de La Tosse Grassa


XABIER IRIONDO - IRRINTZI

L'eredità complessiva che Xabier Iriondo intende trasmetterci con Irrintzi è qualcosa di più di un riassunto degli stili attraversati in vent'anni di ricerca sonora: è un preciso modo di intendere la musica. Musica come esperienza densa e inclusiva, come qualcosa di sostanziale che abita lo spazio e agisce in esso. Una visione senza dubbio "politica" del fare arte, nel senso più nobile che si possa attribuire a questo termine.
(Arianna Graciotti)

Leggi la recensione di Irrintzi di Xabier Iriondo


LO STATO SOCIALE - TURISTI DELLA DEMOCRAZIA

Turisti della Democrazia ha sconvolto il già ricco panorama dell'indie italiano, fondendo l'elettropop con una vena critica spiccata e mai nascosta che Lo Stato Sociale ha fatto divampare nei propri pezzi. Spaziando tra "colleghi" musicisti sopravvalutati e tendenze che da "contro" si straformano in "alla moda", il quintetto dipinge un ritratto pungente, ironico, ma del tutto attuale, delle situazioni della quotidianità che ci circondano, e lo fa con una verve che non può passare di certo inosservata.
(Antonio Piero Boldri)


3) UOCHI TOKI - IDIOTI

Idioti è un tour de force lessicale ed interpretativo. Dateci dentro, dunque. Magari armati di “Mille Piani” di Deleuze e Guattari. O con il “Tractatus” di Wittgenstein sottomano. a lingua genera pezzi di cultura. La lingua è l’unico punto di partenza possibile per uno sguardo sul mondo. La mia lingua è il mio mondo.
(Emanuele Barletta)

Leggi la recensione di
Idioti degli Uochi Toki


2) CHEWINGUM - NILO

Un disco pop, senza girarci troppo intorno. I Chewingum non li scopriamo certo nel 2012, anche se per molti probabilmente saranno la grande sorpresa dell’anno. Eppure, va detto che era francamente difficile immaginare una svolta come quella di Nilo, vista la piega stilistica delle produzioni precedenti. E invece. Invece i Chewingum colpiscono con un album completo, canzoni che girano a meraviglia e con le melodie in primissimo piano. Un disco pop, appunto. Ma brillante e in grado di spiazzare, colpo dopo colpo.
(Emanuele Barletta)

Leggi l'intervista a Giovanni Imparato dei Chewingum


ALBUM DELL'ANNO: DRINK TO ME - S

I Drink To Me sembrano cantare da una dimensione onirica e astronomica dalla quale osservano la realtà, inevitabilmente immersa in una luce grigia data dalle nuvole e dalla nebbia, ma anche e soprattutto dalla natura umana. Ci troviamo di fronte ad un album incredibile:coeso, folle, sperimentale, coraggioso, sorprendente.
(Erik Berti)

Leggi la recensione di
S dei Drink To Me





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