sabato 14 settembre 2013

Salento: i Postumi.

Breezer è uno dei nostri, un tanzkommander del Culto della Tosse Grassa. Però cela dentro di sé un oscuro segreto: ascolta musica di merda e ogni anno va una settimanella in Salento a giustiziar femmine. Questo l'ha portato ad aver familiarità con un tipo, un certo Maurizio (che non diventi un vizio) che un bel giorno si è deciso di portare LA TOSSE GRASSA a suonare da quelle parti. D'estate, per giunta! Così in tempi rapidi concretizziamo e fissiamo per lunedì 19 agosto, in un paesello a qualche chilometro dal mare (grazie gesù), tale Melendugno LE. Il posto è il Centro Culturale Rina Durante, facente parte del circuito Laboratori Urbani Koinè. Ho visitato il loro sito, sembrano gente seria. Forse dovrei preoccuparmi. Da questo momento parte un carteggio infinito per aggiungere ad ogni giro il bollino di un nuovo sponsor e/o ente patrocinante alla locandina. Alla fine ci saranno 10 sponsor e 5 enti, compresa la Regione Puglia, tutti in sinergia per La Tosse Grassa. Chi ha sbagliato? Pagliuca?! Si paga anche la bellezza di neuri 2,99 per entrare: pure la penitenza di tenerti 1 centesimo in tasca. Certo, mi faccio delle domande ma non cerco le risposte. Si vede che da quelle parti funziona così, chi sono io per capire il Salento? Convoco così il Radical Macabre Tanzkommando per questa paurosa trasferta one-shot: Breezer è scelta obbligata, ci mette pure la macchina ma poi ci abbandonerà lì in quanto rimarrà a barboneggiare tra spiagge e lenzuola varie. Poi sceglie di essere dei nostri il Reverendo Lele Ggì, che sta in ferie. Ma ecco, colpo di scena, abbiamo anche (The True) Masoschiavo, catapultatosi per l'occasione direttamente da un ritiro bdsm in Montenegro! Cacchio, siamo in tre, come famo, non porta paro. Nessun problema: quei dementi della Parrocchia di Passatempo, facente capo al già nostro Reverendo Lele Ggì hanno deciso di andare in villeggiatura proprio da quelle parti per supportare il nostro show. Uno di loro estrarrà la pagliuzza più corta.


Non rimane che partire, ma non sarà cosa facile. Alle 4 del mattino al luogo di incontro ci siamo io, Breezer e il Reverendo Red Ronny. Attendiamo il Reverendo Lele Ggì e poi andiamo a prendere Masoschiavo. Il Reverendo Lele Ggì non arriva. Il Reverendo Lele Ggì dormiva. Lo svegliamo e arriva con una ventina di minuti di ritardo. Masoschiavo come starà? Mandiamogli un sms? Non risponde. Lo svegliamo a colpi di telefono con una minaccia: adesso veniamo sotto casa tua e facciamo casino finché non scendi. Si fa trovare pronto. Bravo. Il viaggio non sarà semplicissimo: in 5 incastrati tra le nostre attrezzature, praticamente immobilizzati e costretti a subire la musica di merda che ascolta Breezer. Il punto più basso è raggiunto da un pezzo dei Grezzophonic ("nellà necquà manellacquà") che difficilmente dimenticheremo. Come difficilmente dimenticheremo il viaggiatore che al casello di Foggia tentava di mettere le sue banconote nella bocchetta per gli spicci, tutte insieme. Come difficilmente dimenticheremo l'oretta passata sotto il sole cocente causa combustione spontanea di un camion ad altezza Brindisi, costringendoci quindi ad osservare gli altri automobilisti bloccati nei paraggi. E vi assicuro che non è stato un bello spettacolo. Comunque riusciamo ad arrivare per pranzo a Porto Badisco per mangiare i ricci di mare, che se l'erano già magnati tutti i turisti prima di noi. Tutti nudi e con le infradito. Io nerovestito con gli anfibi rossi. Comunque magnamo. Dopodiché gli altri sentono l'irrefrenabile richiamo del mare e vanno a bagnarsi. Io l'irrefrenabile desiderio di tornare a casa, ma rimango. Incrociamo due ragazzetti con un pallone proprio simile al nostro e aspettiamo Breezer che era andato a prendere la macchina.


Quando arriva per farci salire ci accorgiamo che l'auto era stata scassinata: tutto all'aria, e Breezer non s'era accorto di un cazzo. Dovete sapere che Breezer sta un po' per aria, è talmente easy che nel resto della mattinata ha rischiato 1) di abbandonare gli occhiali sul tettino della macchina dopo aver fatto metano, 2) di abbandonare le scarpe al ristorante, 3) di farci perdere il treno all'indomani perdendosi nei mercati rionali (con la macchina!) e ora 4) alla domanda "ma che è successo?!" risponde "io non sò stato!". Alla fine dobbiamo aver fatto schifo pure ai ladri: dopo aver rovistato tra i miei costumi puzzolenti devono essere scappati in preda al panico. Col bottino però: un pallone (ma va!...) e 5 neuri. Manco un cd se sò portati via, ingrati! Poi ci accorgeremo che manca all'appello anche il lettore mp3 del Reverendo Red Ronny, mannaggiaccristo. Ma cosa ci vuoi fare?... Arriviamo a Melendugno. Troviamo subito il posto e Maurizio. Praticamente suoniamo nel cortile di una biblioteca comunale gestita da questi giovanotti che di norma organizzano iniziative serie e tendenzialmente colte. Stavolta hanno deciso di buttar su qualcosa di più "leggero" e "per famiglie". Ottima scelta, boss. Il soundcheck è preoccupante: praticamente servirà a farmi prendere atto che le casse (modello stereo di casa) sono totalmente inadeguate e soffrono tantissimo ad ogni colpo di cassa. Nella discomusic ce ne sono mediamente 120 al minuto, cosa vuoi che sia. Vabbè, facendo buon viso a porcoddìo accettiamo la situazione e ci affidiamo alle tre grazie (una francese, una spagnola e una lituana in esilio a Salenthill) che ci accudiranno fino all'ora di cena, che si manifesterà con un flusso infinito di pizza, cous-cous e altre leccornie tipo la sangria di distruzione di massa preparata dalla terrorista spagnola di cui sopra. E poi dai che è ora di suonare! Orario impensabile, si comincia alle 20,45, ma cosa ci vuoi fare, da queste parti funziona così, chi sono io per capire il Salento?


Cominciamo perplessi. Volume basso, pubblico a sedere composto da un 40% di gente preparata, più mamme con bambini che mi si avvicinano pericolosamente durante "Sodomia!" e pensionati a bocca aperta a mò di ictus, ma tutto sommato pubblico a sedere composto. Più o meno come mostra la foto in alto. Filu Spinatu è stato quello che ha estratto la pagliuzza più corta, ma c'erano comunque i suoi compari Morrissey da Ibiza e Mitternacht e una Tossina a tifare degrado. Sono finiti più o meno come mostra la foto in basso. Il concerto invece è stato più o meno come mostra il video in mezzo. Il pubblico a sedere composto si è misteriosamente sollevato di scatto per "Sei Qui Solo Per Le Telecamere" e per il bis richiesto a gran voce dal big boss Maurizio: "Sperma D'Artista". Finito tutto lascio lo spazio a dj Minchia e ci andiamo a cambiare. Siamo tutti molto ubriachi e non sò manco le 23. Vado ad aiutare il Reverendo Red Ronny alla bancarella, vendo qualcosa e qualcuno mi chiede "ma è stata una scelta suonare a volumi così bassi?", "certo! quanto sò pang..." A un certo punto in mezzo al cortile appare un tavolo pieno di pasticcini. E' mezzanotte ma sembrano le 5 ad un rave party e se ne vedono di ogni: all'una si presentano tre tipi da Macerata per il concerto, poverini; il professor Masoschiavo (The True) dell'Università di Fisica di Toulouse si mette a fare breakdance nudo, ubriaco e fumando cigarillos; Mitternacht gioca col cane Stripper e muore (ve l'ho già mostrata la foto, vero?); il Reverendo Lele Ggì compone lettere d'amore rimirando il ciel, mentre Breezer sfonna tutto. E continuerà a sfonnare tutto per una settimana anche dopo che ce ne saremo andati. L'indomani lo salutiamo mentre medita di conquistare con tre carrarmatini Francia, Spagna e Lituania. Noi montiamo sul treno carichi di robe fritte e unte per il viaggio, inconsapevoli che poi saremmo rimasti bloccati a Vasto. Ma questa è un'altra storia.





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