mercoledì 20 febbraio 2013

Old Way: i Postumi.

Il passaggio dal 2012 al 2013. Com'è stato per voi? Impegnativo? Oggi è il 20 febbraio 2013 e sto scrivendo ora con ritardo record il report di uno spettacolo che c'è stato giovedì 3 gennaio. Secondo voi per me com'è stato? Ve lo dico subito, non particolarmente difficile, ma leeeento. Poi c'è stato subito Carnevale, e insomma... Ho appena finito gli scroccafusi e ancora c'è un pandoro intonso. Ma parliamo di noi. Un bel giorno dell'anno scorso di punto in bianco mi arriva una telefonata... "Ehi, ti va di suonare all'Old Way Pub"? No, scherzavo. Falsissimo: ero proprio io a fare quelle telefonate. Quindi un bel giorno dell'anno scorso di punto in bianco mi telefono... "Ehi, mi va di suonare all'Old Way Pub?" Ma certo, ci mancherebbe, è il mio territorio, nel paesello natìo, il leopardiano colle di Recanati MC. Poi per anni sono stato promoter barra art director dei giovedì live del pub, rassegna poi brutalmente interrottasi con la fine del 2012, un po' per la crisi, un po' per le rotture di palle del mondo, un po' per le paranoie dell'oste (pare si fosse convinto che facessi scambi di date con band mediocri... io!!! ma me ce vedete??? vabbè...) Fatto sta che il live de LA TOSSE GRASSA sarà l'ultimo live del pub, almeno finché non rinsavirà. Benissimo, il dove c'è, il quando pure, il cosa manco a dirlo, il perché è evidente, manca il chi: chi chiamiamo come Radical Macabre Tanzkommando? Ovviamente Tosi è una scelta obbligata: l'anno scorso si salvò da una data nello stesso locale per un'improvvisa cagarella febbricitante (evento rarissimo, come saprete Tosi non si ammala *mai*). Ed ecco che ad aiutarlo accorre il Vescovo Teodoro, carico come non mai! Pronti?


Via! Beh, stavolta è facile, niente macchinate da riempire, niente appuntamenti da mancare, il locale è a due passi da casa mia, quindi mi accordo col Tosi per un orario e attendo che mi passi a prendere, saggiamente  a piedi, così che in due possiamo trasportare al meglio gli attrezzi necessari per lo spettacolo. E così facciamo, arriviamo al pub, ci facciamo strada tra la gente ammassata all'aperitivo e appoggio i miei burzùn dalle parti in cui ci sarà l'esibizione: il posto è piccolissimo, e un palco vero non c'è, c'è giusto un piccolo vuoto da riempire. Mentre opero le mie connessioni di cavi, microfoni, mixer, mi tocca lisciare il primo giro di aperitivi, sul quale invece Tosi si tuffa come un lampo. Al secondo bicchiere mi chiede "te ne porto uno?" E io, da 20 minuti intento a strecciare i cavi aggrovigliati nottetempo dal folletto marinaio gorgoglio un "ooorrhha nnooohhhohh..." Con l'aiuto di un machete riesco a completare l'operazione e faccio pure un lampo di soundcheck, gridando due bestemmie a tradimento sulle recchie di una coppietta che sorseggiava soavemente gewürztraminer appoggiata a una cassa immota. Dato il vistoso infarto è chiaro che tutto funziona come si deve. Ecco, ora posso bere soddisfatto. E in quel mentre appare sulla soglia il Vescovo Teodoro, giunto con parte della sua diocesi, tra i quali il tanzkommander in panchina Tarkanov nonché la critica radicale, trovato già ubriaco alle tre del pomeriggio in un baretto di Macerata, poi caricato su una macchina e portato qui a forza. "Tu, non mi piaci." Così dicendo, con tanto di dito accusatore, si guadagnerà dal primo momento le simpatie dell'oste Paulo, sottraendo per giunta un bicchiere di vino a un innocente.


Tra un aperitivo e l'altro mi adopero per allestire anche la bancarella, l'angolo del merchandising nel quale esporre (ovviamente in sapiente malomodo) cd, magliette, spille, mutande sudate e altri gadget per il Culto della Tosse Grassa. E' un continuo collassare di t-shirt, tra scotch che non regge e supporti pelosi. Me ne fotto e attacco tutto su un quadro del seicento. Sì, un giorno mi porterò le grucce. Nel frattempo è l'ora di cena, prendiamo una bottiglia di vino e io mi sbrano un panino. Tosi e il Vescovo Teodoro avranno tutto il tempo di conoscersi approfonditamente e fare all'amore davanti al camino ascoltando Barry White, ma io non potrò assistere questo spettacolo perché, essendo questa missione dello show in casa così facile (avrete infatti notato che vi sto allungando il brodo in maniera ignominiosa) avevo deciso di complicarmi la vita facendo comunque la mia trasmissione radio, che va in onda ogni giovedì dalle 21 alle 22. Gli studio della radio sono qui a 10 metri, me lo posso permettere. E così accade, vado là con ciò che rimane della mia pinta di vino e compio il mio dovere come nulla fosse. Dopodiché mi ricatapulto al pub. Avete idea di in che modo possa evolversi una sbronza in 60 minuti quando tra i protagonisti c'è Tosi e il bar ovunque tu ti collochi dista solo mezzo metro? No, non ne avete idea. Però io l'ho visto con i miei occhi. Tosi nel frattempo avrà scolato 6 bottiglie di vino ma la sua flemma british è immutata. Il Vescovo Teodoro invece è ridotto uno straccetto.
Non vi dico poi della critica radicale...


Il bello è che questi alcolisti allo stadio terminale del giovedì alle 22 dovrà convivere con gente civilissima (vabbè, si fa per dire) che arrivava a quell'ora per assistere al concerto, fresca come una rosa come se avesse appena fatto colazione. Tra questi ci sono anche ospiti illustri quali il Reverendo Red Ronny, il Reverendo Tequila, il Reverendo Lele Ggì e a sorpresa anche il Reverendo Mescalina, in trasferta da Bologna!! Altri 45 minuti di strategia della tensione e poi si comincia con lo show. Stretti stretti in un ambiente minuscolo con davanti una massa compatta di pubblico impenetrabile. Per forza di cose riesco a vedere nitidamente solo ciò che accade nelle prime file (a parte qualche freeclimber nelle ultime file). Alla mia destra un manipolo di Tossine venute per assistere al concerto in maniera più o meno dignitosa. Alla mia sinistra l'inferno: la macchinata di ubriaconi da Macerata, con la critica radicale che insulta e attacca fisicamente il prossimo mentre i suoi compari cercano invano di sedarlo. Più o meno a metà concerto ci riuscirò io colpendolo con uno Shure sulla fontanella anteriore. Funziona sempre. Finito lo spettacolo concediamo un rapido bis con "Burzum" e "Burzum Due" in sequenza: si erano semplicemente sbagliati a richiedere il brano, mi sa che è successa la stessa cosa alla RAI. Nell'aftershow la cosa più divertente della serata: il tanzkommander "Masoschiavo" coi parenti, che già ci avevano visti a Fabriano. Il poverino era terrorizzato dall'idea che codesti si indignassero e spifferassero al resto della famiglia cosa combinasse costui dopo l'imbrunire. E invece rieccoli qua dopo neanche una settimana a rivedere lo show, a comprare cd e magliette e a osannare il Porcoddìo del Degrado. Bello, bello. E poi via, verso nuove avventure!






lunedì 4 febbraio 2013

Fabriano: i Postumi.

Ahò, è passato più di un mese, ma non m'ero scordato. Stavo solo cazzeggiando. Che vuol dire tutto e niente. Che vuol dire che impiegavo il mio tempo in cose meno utili. Tipo sparare alla polizia a GTA - San Andreas. Che è comunque un gran bel passatempo, e poi ti sfoghi, dovrebbero prescriverlo a chi si sente un po' nervosetto. In ogni caso, di cos'è che vi dovevo parlare? Ah, già del Natale! Pensate un po', per lo scorso martedì 25 dicembre 2012 veniamo convocato dall'ARCI Corto Maltese di Fabriano AN. Ebbene sì, in quella città di frontiera, più vicina all'Umbria che a casa nostra hanno deciso di accogliere la venuta del bambinello con dei canti un poco anomali, almeno per gli standard del Cattolicesimo: hanno invocato LA TOSSE GRASSA! Ovviamente accettiamo, non sia mai che ci tiriamo indietro dalla possibilità di infiltrarci in un culto concorrente! Ma essendo il Santo Natale, un qualche regalo dovevamo portarlo per rendere la serata davvero speciale. E ne portiamo diversi, come se fossimo i Re Magi. Il primo dei nostri regali è Masoschiavo. Avete notato? Non ho usato le virgolette. E sapete perché? Perché questa volta si tratta del (The True) Masoschiavo, e non del consueto "Masoschiavo". Ma porteremo anche lui. Sì, perché il giorno prima, approfittando delle vacanze che riportano il francesino Masoschiavo originale nelle nostre terre avevamo fatto uno spettacolo con i Ca.Pe.Al., la nave madre. Per cui per il giorno dopo festa granna! Avremo per la prima volta Masoschiavo e "Masoschiavo" insieme, che per tutto questo tempo non ha fatto che impersonare l'originale in sua assenza. E fin qui tutto bene.


Ma poi che succede? Succede che Jacopone da Tosi fa i capricci. "Ma come, venite dalle parti mie e non fate ballare me?..." Alle prime lacrimucce non ho battuto ciglio. Sono un duro. Ma quando ho visto il labbretto... Non ho retto. Ok, mi sono detto, alla grande! Facciamo per la prima volta uno spettacolo con ben 4 (quattro!) tanzkommander! "Il posto è grande a sufficienza?" Chiedo. "Sì, è tipo il Madison Square Garden!" A posto, facciamolo. Masoschiavo, "Masoschiavo", Tosi e Jacopone da Tosi. Magnifico! "Tosi, ce stai?" "No, sto a magnà co li nonni." Eh. Lo magnà c'ha fregati sempre. Ok, allora, chi si fa avanti? Lesto scatta il braccio del Reverendo Lele Ggì, che altrimenti a Natale si sarebbe dedicato alla sua consueta attività di serial killer, per cui andiamo, finalmente composta la formazione di questo inedito quadruplo Radical Macabre Tanzkommando! Adesso altra impresa ardua sarà comporre la macchinata, come faremo? E' pur sempre il giorno di Natale, per cui a pranzo ci saranno state per forza di cose delle mega-magnate, che per giunta mal si sposano con le mega-bevute della sera prima... Ma alla fine ce la facciamo! Da Recanati partono il sottoscritto dio in terra, Masoschiavo, "Masoschiavo", e una Tossina. In un loschissimo incrocio a valle carichiamo il Reverendo Lele Ggì. Sul posto troveremo poi Jacopone da Tosi già ad attenderci, che avrà a sua volta già recuperato in stazione il Reverendo Tequila, giunto in treno, e mentre ci aspettavano zadang zadang. Dopodiché a fine serata io sarei rimasto nelle terre del nord a scopare col Reverendo Red Ronny, che ci avrebbe raggiunti poco dopo, lasciando così il mio posto al Reverendo Tequila per il ritorno. E fin qui tutto bene.


Ma poi succede che non abbiamo ben chiaro dove cacchio si trovi il posto. Riusciamo ad intuire che è in centro centrissimo, allora ci dividiamo in due squadre: una di braccianti che trasporterà tutti gli attrezzi nei pressi del posto e una di parcheggiatori, che lasceranno il nostro mezzo lontano lontanissimo per via della zeta ttì elle. Spemebondi ci avviciniamo all'abete di Natale in mezzo alla piazza e chiediamo informazione a delle puttane extracomunitarie, che naturalmente non ne hanno idea. Il Corto Maltese era lì a 6 metri, fortunatamente avevano un forte odore e li abbiamo trovati subito. Tutto a posto secondo i piani. A parte che col cazzo che è il Madison Square Garden!! Quattro tavoli da scansare ed è tutto lì. Ok, prima le cose importanti: magnamo. Il nostro cenone di Natale consterà di una serie di kebab grondanti salsa piccante. E vì, naturalmente. Poi prepariamo il tutto, bello. Ci sono anche le luci, fico! Al che "Masoschiavo" le distrugge con un doppio calcio volante che manco Chuck Norris dei tempi d'oro. Da notare che fino a mezzo secondo prima dormiva sotto una catasta di giubbini e cappotti. Ok, niente luci. Toh! C'è una botola! "Attenti che crolla." No, no, tranquilli, la useremo solo per un singolare effetto scenico: due dei tankzommander (la coppia dei capricciosi) usciranno fuori di lì, vedi reperto fotografico numero 1. Tuttavia fregancazzo che crolla: durante tutto il concerto io starò ben attento a non calpestare sta botola, e invece sti quattro irresponsabili mi si mettono a fare il trenino omosessuale pestandovi sopra con particolare ignoranza autolesionista, vedi reperto fotografico numero 2. Però non crolla. E fin qui tutto bene.


Niente, ce l'ho messo soltanto perché ormai andava di moda finire ogni paragrafo così. E per la cronaca nel reperto fotografico numero 3 ci vedete brandire un crocifisso con un simpatico orsetto bondage che hanno realizzato gli sconvolti del locale. Prima del concerto faremo la nostra solita trafila di caffè e ammazzacaffè, prepariamo il banchetto (altro regalo di Natale: le nuove t-shirt con logo e scritta "NON COMPRO NIENTE") e alcuni dei nostri giocheranno a Jenga (che tra l'altro è anche un comune lì vicino), quando arrivano due brutti ceffi, che potevano anche essere quelli che avevano fatto esplodere Falcone, che portano delle altre luci, stavolta evidentemente più costose. Noi increduli. Mah, forse vogliono i soldi dell'assicurazione? Noi increduli anche del fatto che ste luci non le distruggeremo, anzi, sopravviveranno fino a fine concerto svolgendo egregiamente la loro funzione. Quando comincia la nostra di funzione il pubblico è abbastanza numeroso ma spaventatissimo. Non entrano nella sala, che lasciano esclusivamente al nostro osceno spettacolino ma ci guardano spauriti da lontano, tutti acciaccati nei pressi del bar. Alcuni erano preparati e hanno seguito con interesse tutto il concerto. Ma ai più non ha attaccato, dopo qualche pezzo usciranno a farsi i cazzi loro: qua sono abituati all'eroina, sai che cazzo glie fa La Tosse Grassa... E vabbè, svortate un po'. I pochi rimasti avranno però il privilegio di assistere agli altri due regali di Natale che avevo portato: la presentazione di due brani inediti! Il lento pomicioso "Ghigliottina E Lanciafiamme" e il disco-sbrocco "Marchigian Routine 2", che d'ora in poi saranno fissi nella nostra scaletta per un bel po'! Finito lo show esco ancora in costume di scena e vado a dare spettacolo in piazza gridando improperi ai clienti degli altri bar. Non mi caga nessuno. Niente bis. Vabbè, almeno si scopa. E fin qui tutto bene.