mercoledì 12 giugno 2013

C'Era Una Volta In America: i Postumi.

C'Era Una Volta In America. Questo il nome di questo posto a Recanati MC (paesello mio quartier generale) che negli anni ha cambiato diverse gestioni e da un po' si è stabilizzato con Gennaro come lider maximo. Alla lunga anche loro si sono rotti il cazzo delle tribute band e hanno contattato me quale essere umano atto ad organizzargli qualche concerto decente. Ma non è stato facile: la gente si è rotta il cazzo anche dei concerti decenti. Vuole solo quelli assolutamente indecenti e osceni. E infatti tra i pochi che sono andati davvero bene c'è stato questo de LA TOSSE GRASSA, che mi sono fissato (da solo) per sabato 11 maggio, come chiusura della stagione concertistica. Perché se mi piazzavo prima magari mi cacciavano. Ma anche perché contando su robuste dosi di reazioni del Culto della Tosse Grassa si poteva così salvare una data che altrimenti poteva facilmente essere funestata dal bel tempo: essendo maggio poteva anche capitare che facesse già molto caldo; pochi giorni prima invece faceva 7 gradi, per la cronaca. Siccome mi piace vincere facile ci abbiamo piazzato a seguire anche l'evento Jostre Festa, revival di quando andavamo alle giostre (cioè prevalentemente eurodance anni '90) a cura di Dj Smegma (cioè io) e Dj Gamera A Gas (cioè il tanzkommander "Masoschiavo"). A proposito, chi parteciperà come Radical Macabre Tanzkommando? "Masoschiavo" è escluso perché dovrà fare il dj set e pertanto dovrà essere almeno lui presentabile e non grondante sudore. Lanciato l'appello rispondono subito il Reverendo Lele Ggì e il giovane Filu Spinatu, che sceglie proprio questa serata per debuttare! Come potete vedere dalla foto si è trovato subito a suo agio.


Arrivato sul posto mi monto l'impianto da solo (preso in prestito, ché le casse del locale sono unpresentable) e quando arrivano gli altri cominciamo una routine di aperitivi. Io sono pesantemente provato da un dj set doppio della sera precedente. Cioè, veramente più dalle bevute che dai dj set. E come me anche lu poru "Masoschiavo", presente a uno dei due eventi della sera prima, per cui a tavola quasi che facciamo i timidi. Tanto non è che i tipi del locale morissero dalla voglia di offrirci da bere, anzi. Ma conoscendo questa loro particolare propensione ci siamo premuniti: Filu Spinatu ha infatti recato seco una bella damigiana di sangiovese da sbarco che celava nel portabagagli della propria auto. Per cui ogni 5 minuti si faceva un saltino di fuori. Intanto con molta calma ci facciamo caffè e ammazzacaffè. Al primo gin riacquisto miracolosamente vitalità, pronto ad accogliere i numerosi ministri del Culto accorsi alla funzione, quali il Vescovo Teodoro, il Reverendo Red Ronny, il Reverendo Tequila e il neo-Reverendo Pippo Teardrop. E quand'è il momento di iniziare lo si farà con la nostra consueta carica di simpatia. Martellate sui muri, casse che rotolano a terra, lampioni devastati, tanzkommander a riposo che (Tosi) fanno stagedive sui tavoli della gente che si stava grattando le palle o (Morrissey da Ibiza) improvvisano numeri di breakdance etilico. O forse era lotta greco-romana? Boh. Un bis di "Sono Io La Fame Nel Mondo" e lo show si conclude per lasciar spazio ai dj (cioè me e "Masoschiavo"), che si divertiranno a trattenere i presenti a suon di Vengaboys, facendo ballare pure metallari venuti da fora! Entusiasmo! Delirio! Quasi ci offrivano da bere!! No, non sono arrivati a tanto, ma quelli del locale sono comunque stati così scellerati da richiamarci già tre settimane dopo!!!!


Sì, ok, però in effetti era un evento particolare, non è che dovessimo proprio replicare il concerto. Il titolo della serata era Once Upon A Time... e, stando a quanto dice Gennaro (il pizzarolo nonché boss del locale) intendeva essere una sorta di festival celebrazione della stagione appena conclusasi, con la partecipazione degli artisti e i dj che hanno avuto maggior successo durante l'annata. In pratica La Tosse Grassa era l'unico live, mentre i dj erano quelli delle droghe leggere (reggae, raggamuffin'), quelli delle droghe pesanti (house, techno) e quelli dell'alcole (noialtri). A occhio e croce dato che il locale non vende droghe credo che gli siamo piaciuti di più noi. Comunque sia è proprio così: sabato 1 giugno si risuona nello stesso posto, ma stavolta su un simpatico palchetto all'aperto. Come tanzkommander tornerà sul luogo del delitto Filu Spinatu e con lui verrà anche Morrissey da Ibiza, che l'altra serata se la ricorda molto vagamente, non riesco a capire il perché. Per l'occasione dato che si suona all'aperto e non vogliono rischiare di non finire sul giornale avranno portato due croci di legno costruite da loro stessi legati alle quali balleranno per gran parte del tempo. Cazzo se era complessa sta frase, avrò sbagliato di sicuro qualche verbo. Comunque, arriviamo sul posto in perfetto orario, per cui in netto anticipo. Ma notiamo subito una prima novità del locale: la barista figa. Ma cazzo! Molti eventi di questa stagione sono stati sfortunati, disertati dal pubblico locale che tende a snobbare sto posto, che non c'ha nemmeno una barista figa... Insomma, tutto l'anno niente... E tu me la metti a maggio per la chiusura?? Sono quasi indignato! Ma dopo un Negroski mi passa. Arrivano gli altri dj e a tutti salta all'occhio una cosa: non ci sono le casse per il palco esterno. Ah, non ci sono nemmeno i permessi, ma di questo ci frega meno. Che dobbiamo fare se non spallucce? Beviamo. Comunichiamo che saremmo anche disposti a mutilare la nostra scaletta e stringerci per suonare dentro, ma gli altri dj piuttosto che vederci avvicinare a più di 15 metri dalle loro console preferiscono fare una corsa a casa e riportare giù due casse apposta per noi. E vai così!


Dato che anche stavolta sono un po' provatello, di ritorno da una trasferta in Lazio (che conto di raccontarvi presto) e dormito tre ore, facciamo subito pressioni per mangiare qualcosa e veniamo subito accontentati. Stavolta sembrano essere più generosi, ma è solo perché in errore portano a noi cibo e bevande anche per l'altra tavolata di addetti ai lavori. Che ogni tanto verranno a implorarci delle patatine. In ogni caso per sicurezza anche questa volta Filu Spinatu si è portato la damigiana d'ordinanza. E quindi eccoci a bivaccare gloriosi nel parcheggio, d'altronde proprio lì è il nostro palco/golgota. A proposito, le foto della via crucis le ha scattate il Reverendo Tequila. Mentre il Reverendo Red Ronny ci ha portato delle deflagranti gelatine alla sambuca. Gente se ne raduna comunque molta ma per rispettare gli orari (coprifuoco ufficiale a mezzanotte, anche se in pratica si proseguirà fino a quasi l'una) suoniamo presto, alle 23, deludendo parte del pubblico giunto con comodo confidando sui proverbiali ritardi (mentali) della scena live nazionale. Peccao. Avendo suonato nello stesso posto tre settimane prima per stasera ho preparato una scaletta diversa, recuperando molti brani che non suono più da un po', tipo "Bikini Cimitero" o "Esame Autoptico", giusto per citarne un paio. Suonando all'aperto ci capitano cose meravigliose tipo passanti con figli alti meno di un metro che si fermano a guardarti a bocca aperta. Tutti, pure i genitori. E come dargli torto, dato l'orrendo spettacolo che stavano mettendo in scena i miei tanzkommander là dietro? Oppure un manipolo di signori che ti osservano curiosi e torvi e tu per un attimo ti caghi sotto: "non è che sò sbirri della Siae?!". Già ti vedi in arresto ma poi ti dici "sticazzi: lunedì sera porcamadonna, ecc." Alle fine anche stavolta siamo a piede libero, tutto liscio. Finale senza bis per lasciar spazio ai dj della droga, e ciao! Ci chiameranno anche stavolta tre settimane dopo? In realtà ci hanno provato, ma fortunatamente ero lontano lontanissimo.