domenica 25 agosto 2013

Veleno

Dai, è domenica, cominciamo a santificare le feste concedendovi qualche regalino.
Il primo di questo ciclo è naturalmente "Veleno", brano d'apertura del nostro nuovo album "TG3".

C'è della roba colta, c'è dell'happy hardcore, c'è che sto ancora un po' mbriaco.



il pezzo:






 
il testo:



lo avverto nella gola, è un piccolo fastidio
una pazza voglia di regicidio
ne basta una stilla e scatta la scintilla
zero spesa massima resa

veleno ohohoh ohohohohoh
veleno ohohoh ohohohohoh
veleno ohohoh ohohohohoh
veleno ohohoh ohohohohoh

die!!!!

quel pugnale che m'hai dato tu l'ho intinto nel veleno
per merito mio a morire c'impiegherai di meno

certo che pure te c'hai messo del tuo
c'hai la scritta muorimi verde fluo
racconteremo a tutti che è stato un incidente
sentito una puntura? non è successo niente

veleno ohohoh ohohohohoh
veleno ohohoh ohohohohoh
veleno ohohoh ohohohohoh
veleno ohohoh ohohohohoh
veleno ohohoh ohohohohoh
veleno ohohoh ohohohohoh
veleno ohohoh ohohohohoh
veleno ohohoh ohohohohoh



gli ingredienti:



Philip Glass - "Interlude from 'Orphée' (Act II, Scene 5)" (1991)
http://www.youtube.com/watch?v=UAmANnGkLzM

Scooter - "Friends" (1995)
http://www.youtube.com/watch?v=1r-bWx3WZfQ

The Winstons - "Amen, Brother" (1969)
http://www.youtube.com/watch?v=GxZuq57_bYM

BodyRockers - "Round And Round" (2005)
http://www.youtube.com/watch?v=CrNj_ZBFa5M

Steppenwolf - "Born To Be Wild" (1968)
http://www.youtube.com/watch?v=rMbATaj7Il8

domenica 11 agosto 2013

Igno Park: i Postumi.

L'estate è un periodo difficile. Facendo roba ritenuta dai matusa indecente ed oscena, per LA TOSSE GRASSA non è così scontato trovare cose da fare nella stagione estiva, periodo in cui si tende ad esibirsi all'aperto, esposti dunque a famigliole con passeggino, turisti con gelatino e forze dell'ordine. Di conseguenza le date scarseggiano e si fanno solo in luoghi temerari e/o scellerati. Aggiungeteci che l'afa mi stordisce assai abbassando pertanto le mie difese psichiche ed eccovi spiegato com'è che ho risposto al telefono quando ho visto che a chiamarmi era uno dei Doping! Non pago di ciò ho addirittura accettato di partecipare ad una serata organizzata da loro. Ora, ditemi voi, che tipo di persona può essere una che lascia organizzare un evento ai Doping? Ecco. Sbiascicando per la pressione bassa pronuncio la formula fatale: "Vabbè, famo sta cazzata." Verremo pagati quanto? Una bella cippa di cazzo. Però avremo cena e bevute. Yu-huuu!! Pour la gloire!! Bene, e dove tutto questo ben di dio? In un giovanilissimo skatepark, teste vuote ossa rotte à go-go, sito in territorio di Osimo AN e rispondente al fantomatico nome di Igno Park. Come ho scoperto questo nome non lo ricordo nemmeno io, dato che le informazioni su sto posto latitavano assai. Quando? Venerdì 9 agosto. Daje. Non rimane che fare le nomine per il Radical Macabre Tanzkommando. Chi viene? Presi dall'entusiasmo nessuno rispose. Facendo leva sui bassi istinti di "Masoschiavo", voglioso di sgranchirsi le gambe dopo un lungo periodo di inattività, riesco a coinvolgere costui. Poi faccio il labbretto (impossibile resistergli) al Reverendo Lele Ggì, che pure si dirà della partita. Quando si tratterà di ottenere un vodka tonic di merda però questo mio labbretto non servirà a un cazzo.

Tra un bagordo e l'altro arriva la data dell'evento che quasi non ce ne rendiamo conto. Evento che nel frattempo ha preso forma come una specie di festival di disadattati. Suoniamo noi, i padroni di casa Doping e Chant D'Amour, progetto del leggendario Joe Delirio, che è un po' la nostra Nico, solo che non è morta. Abbiamo avuto un sacco di adesioni, anche decisamente insolite: un tipo da Roma, quattro femmine da Palermo e addirittura Skoppa! Ci daranno sòla tutti, tranne Skoppa. All'ora x giungiamo sul posto io, "Masoschiavo" e il Reverendo Lele Ggì accompagnati dal Reverendo Tequila e una Tossina. Il posto è infognato duro, non è che ci passi avanti per sbaglio. Dietro un recinto tipo Auschwitz c'è una capannetta che è il bar e poi tante simpatiche rampe per skate, sembra proprio carino. C'è solo una piccola area con l'erba incolta e un diffusa fragranza di carogna. Ecco, noi suoneremo lì. Ci viene da piangere, ma non fa niente. Dell'impianto neanche l'ombra. "Masoschiavo" sfida l'osteoporosi e si mette a girare con lo skate. Nel frattempo arrivano i Doping, Joe Delirio e frammenti d'impianto. Mentre costoro si affannano con snervanti quanto inutili soundcheck noi invece cerchiamo di sbranare il nostro fiero pasto, la Cena! Un hamburger da farti venire voglia di McDonald's, uno a testa. Basta. Giù le mani da quella pizza, è per i clienti. Arf! E poi? Una cassa di birra, a gruppo. L'assurdità della legge. Noi siamo in tre ed abbiamo stomaci esigentissimi: una cassa di birra. I Doping sono in due: una cassa di birra. Joe Delirio è uno solo e preferirebbe un Crodino: una cassa di birra. E adesso vogliamo vedertela bere.


Mercanteggiamo. Lo so, mi sto dilungando ma è avvincente. Permutiamo la nostra birra in vino! Ci viene così dato un bottiglione da 2 litri e, dopo un rapido calcolo dell'oste, altri 2 bicchieri. Dovremo elemosinarne un terzo per far conto paro. Ci viene concesso. Ma sul foglio con su segnate le-bevute-a-cui-ha-diritto-La-Tosse-Grassa viene fatta una grossa croce sopra. Vabbè. Poi in realtà io e il Reverendo Lele Ggì, già molto provati dalla serata precedente berremo ben poco. Non temete, si finirà tutto "Masoschiavo", che alle 21 comincia già a sproloquiare apostrofando con "ragazza bella" una delle bariste e dandosi ad altre amenità da alcool sommato ad andropausa. Intanto attorno a noi s'è addensata amarezza e desolazione. Viene stabilito che saremo gli headliner nonostante la locandina dica altro, ma ciò non cambierà di molto le cose dato che lo stop è tassativo a mezzanotte (che carica di simpatia, amici!) e il nostro pubblico presumibilmente arriverà comunque dopo. Lo stoico Chant D'Amour comincia alle 21,30 di fronte al vuoto, un vuoto a cui per giunta viene anche dato del "pubblico di merda!" dall'artista. Ma non c'era nessuno. Poi tocca ai Doping e, la cosa ha un che di miracoloso, la gente invece di andarsene arriva! Arriva pure Skoppa! Vi informo che Skoppa fu il lider maximo della punk/oi! band Bravi Ragazzi nella quale militava anche il sottoscritto a basso e cori da orso ferito. Ma, parlando de La Tosse Grassa... Egli fu anche uno dei pochi testimoni del canto del barbone senese immortalato in "Sono Io La Fame Nel Mondo" nonché il fine pensatore che partorì il postulato "no, devono morire tutti!" da cui si svilupperà "Ghigliottina E Lanciafiamme". Ma presto, che tocca a noi.


Ci cambiamo nei pressi del cadavere di un tunisino e poi andiamo sul palco. Cioè, palco. Qualche pannello di cartongesso marcio che al mio feroce stompare intorno al terzo pezzo cede di schianto facendomi così sprofondare con la gamba sinistra mentre il resto del mio corpo cade al suolo, oltre il palco. Rovinando a terra al ralenti penso "ecco, adesso mi si spezza una gamba e nemmeno sono ubriaco". Grazie al Porcoddìo del Degrado ciò non accade. Ce l'ho grosso e duro l'osso della gamba. Me la caverò con una gradevole escoriazione superficiale e un par di porchiddìi secchi. Nella foto più in alto potete vedere evidenziata la falla creatasi nel palco nonché la resultante reliquia poi raccolta dalla nostra Tossina, che in quest'altra foto più sotto la mostra fiera affiancata ad un'altra reliquia: una carota. Mi tiro su e riprendo lo show come niente fosse. Intanto di pubblico n'è sopraggiunto parecchio, molti anche ben preparati. Propongo un brano nuovo che sarà sull'imminente "TG3". S'intitola "La Vita E' Bella (Quella De Benigni)" e mi ci finisco la voce. A parte questo il resto dello show si svolge senza intoppi: i tanzkommander giocano sempre a incularella (vedi prima foto in alto) e quando chiediamo dell'alcole ce lo portano. Poi però scopriremo che ce l'avevano pagato i nostri Parrocchiani di Passatempo, in gran forze nel pubblico: dicono che sul nostro nome al bar c'è una grossa croce sopra. Conclusosi lo show dopo un bis a base di "Barbara Bobulova" la serata invece si conclude così: mentre "Masoschiavo" rotolerà giù per dei gradini cadendo di faccia io vado al bar. "Ciao, sono quello che ti ha sfondato il palco rimanendo quasi invalido, me lo fai un vodka tonic?" "Però non c'ho più il ghiaccio." "Non fa nulla, vai pure." Pausa. Momento di tensione. "Te lo devo pagare?" "Grossa croce sopra." Labbretto. Niente, con lei non funziona. "3 euro e 50." Ancora non mi viene come si dice "Mavvaffanculo!!" in francese.





mercoledì 7 agosto 2013

Reality playlist di agosto.

Anche quest'anno quei mattacchioni disperati di Roar Magazine hanno consultato il mio Oracolo per scegliere qualche disco da ascoltare in quest'estate di merda. Li ho accontentati, ecco cosa gli ho preparato. E sì, metto anche il link all'articolo originale, sennò la loro mistress scassa i coglioni: http://www.roarmagazine.it/news/tosse-grassa-playlist-estate-2013.html.

la-tosse-grassa-playlist-estate-2013-680 

UNA GIORNATA AFOSA CON LA TOSSE GRASSA - PLAYLIST/REALITY


Da leggere con la voce di Jack Folla.
Il piano prevedeva che avrei realizzato questa magnifica playlist estiva in una specie di botta e risposta con Bebo, ma illo è troppo impegnato a ballare l'hully gully in piazza, quindi non mi rimane che pigliarlo per il culo.



Il che però inevitabilmente mi riporta in mente



Però ora basta, che se parto con le libere associazioni poi mi sento troppo in analisi. Per cui come procedere? Semplicemente vi parlerò della mia giornata tipo in agosto, porcoddìo. Scusate, è il caldo. Non lo sopporto. Voi invece no. Siete contenti. Sputate sangue. Vi odio.
Comincia tutto con il risveglio.



Interrompo il sogno erotico che stavo facendo realizzando brutalmente che tutto ciò non stava accadendo nella realtà. Controllo l'ora (le 13, più o meno) e a cazzo ritto scendo dal letto per andare a pisciare, ma prima accendo il pc e piglio la pasticchetta per la pressione. In ospedale anni fa un medico capellone ma stempiato avendo saputo che ero anche un musicista commentava i miei valori da cavallo con "e che suoni? death metal??". Chiaramente ascoltava i Dream Theater.



Poi che faccio, mi vesto? Col cazzo, resto in mutande, con sto clima... Controllo la posta, un po' di stampa sovversiva per rimanere aggiornato sui fatti del pianeta, poi un po' di cronaca locale per i pettegolezzi su un ascensore di merda, dopodiché ampio cazzeggio (forse dovrei chiamarlo 'infotainment') su Facebook, dove la mia attività preferita è vedere quali altre cazzate avranno scritto i miei contatti che ritengo più cretini. Sì, parlo proprio di te. E di tua madre.



Un'altra cosa che faccio subito mangiando un sanissimo yogurt bianco per colazione è controllare come va la vita di Lord Sirvaa U Poorq, il mio personaggio di Game Of Thrones - Ascent, videogame ufficiale dell'omonima serie tv che è da poco diventata la mia nuova ossessione.



Ci scherzo su, ma in realtà è molto più grave.



Non proprio così grave, ma quasi. Abbastanza da parlarvene per ben tre paragrafetti nonché da aver contagiato svariata gente, compreso qualche redattore di RoarMagazine, che negherà fino alla morte. Io invece ho ritirato fuori dai cassetti le t-shirt dei Bolt Thrower.



Bevo tanta acqua e faccio tanta plin-plin. E nel frattempo ascolto una marea di dischi arretrati che attendono che me li caghi, non perché li debba recensire (non ci pensate neanche, teniate lontani da me i vostri dischi di merda), ma per puro interesse personale. Li sto smaltendo procedendo in rigoroso ordine alfabetico, sono orgogliosetto di essere arrivato alla 'T' e tra gli altri oggi mi sono pocciato il nuovo de The Knife che mi è pure piaciuto assai!



No, non sono andato a farmi rapinare al concerto. Continuo così finché non è ora di pranzo. Cioè finché mia mamma non mi invoca dall'appartamento di sotto per dirmi che è pronto, in genere intorno alle 15. Conoscete la mia panza. Sono figlio unico. Mia mamma è vedova. Secondo voi mi prepara una caprese? No.



Beh, no, non sempre c'è il bisonte, però è l'amante americana che sogno sempre. Il cinghiale non dovrà mai venirlo a sapere. Essendo estate i programmi da teenager che guarda mia madre in tv sono sospesi, per cui o mi capita "Forum" o qualche canale musicale. Inutile mettersi a sindacare sui gusti di mia madre, già testato, tanto tra 20 minuti torno nella mia caverna. Però a volte ne capitano certe che so' davvero troppo.



Risalgo nel mio antro con un rutto, prendo qualche intruglio per tenere a bada il colesterolo, come se servisse a qualcosa, e mi piazzo di nuovo al pc, alla fine faccio tutto qua davanti, a parte cagare. Ma ora è il momento di fare cose utili: spammare, rispondere male allo sfigato che vuole a tutti i costi suonare dalle mie parti, lavorare a qualche pezzo nuovo o a qualche locandina o a qualche dj set. Per esempio tra un paio di settimane dovrò fare il dj dopo un concerto jazz/fusion. Metterò questa, però accelerata.



E poi chatto, chiacchiero con gli amici, coi perfetti sconosciuti, poi a un certo punto mi chiama Ticà, che è sempre in crisi per qualcosa. Chatto con la mia ragazza, che sta al mare. Io non ci vado, tanto semmai ci andrei con gli anfibi e starei sempre a bere all'ombra. Ciò mi conduce a pensieri impuri che potrebbero compromettere il mio rendimento sul lavoro, allora seguendo il consiglio di Oscar Wilde cedo alla tentazione e mi faccio una sega. Prima carico le novità di eFukt per darmi delle arie da ironico, poi cedo alla bestia e ci dò freneticamente giù di XNXX, dove ognuno può trovare la propria perversione preferita. Ma la mia mai.



E con questo massaggio particolare così almeno ho giustificato tutto questo sudare. Dopo aver fatto altre cosine utili con numerosi intervalli a base di cosine inutili comincio a valutare l'idea di uscire e presentarmi a fare l'aperitivo (che poi scivola quasi sempre in una cena) al solito bar. Di norma aspetto che sia buio ma che cazzo ci posso fare, in estate non tramonta mai! Massi, un vodka e crodino, grazie! Da Massi si ascolta musica tipo questa. Con un grammofono.



A Recanati (il mio paesello, nelle Marche) non c'è mai un cazzo. Un tempo forse sì, ormai non più. Quest'anno il massimo della vita è stato un concerto di Giorgio Faletti. No, non uno spettacolo di cabaret o la presentazione di un libro, avete letto bene: un concerto! Minghia, signor tenente!... (e tutti che cantavano...)



Non essendoci un cazzo o fuggo lontano da qui con qualche amico oppure mi accontento di quello che c'è. Stasera il convento passa un concerto di etno-jaaaass (al quale tra l'altro incontro anche quel redattore di RoarMagazine tossico di Game Of Thrones), di quello da spararsi sui coglioni, però decido di dargli una possibilità. Tempo due minuti e mezzo e scappo via. Fortunatamente da quando ho comprato un lettore mp3 (tardi, troppo tardi) il mondo mi sembra migliore. Metto le cuffie e faccio buon viso a porcoddìo. Play.



Certo, così mi perdo i suoni del mondo reale, ma tanto il mondo è una merda. Mi arrendo al mio destino e ritorno al bar abbandonandomi all'alcool. Ci teniamo compagnia tra disperati. Il matto del paese, l'extracomunitario, l'operaio che tira tardi fino alla morte, l'alcolizzato povero in canna, tutti autori dei miei testi. Si parla del più e del meno, come ad un talk show, ma senza dubbio più interessante. Oggi per esempio si è parlato di masturbarsi con un limone.



A un certo punto getto la spugna (me stesso? bella metafora. grazie. prego.) e torno a casa, lontano da spese inutili (altro alcole) e dedito a finire i compitini. Oggi che dovevo fare? Ah, già, concludere questa playlist del cazzo. Anche questa volta troppo metal estremo e ben poca roba alla moda. Posso però pareggiare i conti con una scelta paraculissima, tipo questo mashup che ho fatto io perché mi pareva giusto (c'ho quasi messo di più a fare l'immagine).



Concludo la serata facendo poi una serie di cose meno utili. Potrei vedermi un film ambientato sulla neve per rievocarmi almeno la memoria del fresco (di recente per esempio mi sono sparato "Dead Snow", simpaticissimo!), chattare con qualche corteggiatrice ubriaca o addirittura finire su YouTube a vedere filmati di gattini. L'exploit di stasera è stato Calcutta che mi contatta per via di un'amnesia improvvisa: non ricordava il nome di un artista. Non ho saputo aiutarlo però quando gli è venuto in mente ho avuto così il piacere di scoprire sto tipo, che conoscevo di nome ma avevo sempre colpevolmente ignorato.



Beh, si è fatto tardi. Sono le 5, facciamo che vado a dormire. Domani mi aspetta un'altra giornata del cazzo, dovrò farmi trovare fresco (seee, sogna) e riposato.
Ora rileggete tutto con la voce di Mike Bongiorno.