martedì 29 luglio 2014

Che cazzo ho fatto? (parte 2)

Poi c'è stato il tour di Capodanno in sud Italia, epico! Naturalmente non poteva che chiamarsi Capo Danno Tour 2013 - 2014 e ci avrebbe portato in posti impervi quali Sicilia, Aspromonte e addirittura Marche Sud!
(per chi si fosse collegato solo ora sto cercando di ricordarmi cos'è successo negli ultimi mesi)


Ven 27 Dic 2013 - LA TOSSE GRASSA @ Alvin Bistrot (Porto San Giorgio FM)

La prima data del CAPO DANNO TOUR 2013 - 2014 abbiamo deciso di farla nelle Marche, più che altro perché ci stava bene nella locandina di Capitan Harlock che ho scelto di vampirizzare. E fu così che La Tosse Grassa sbarcò all'Alvin Bistrot di Porto San Giorgio FM, un posto con dell'ottima pizza, barista fica (ma non diciamolo a voce troppo alta perché è la ragazza del boss) e 100 euri per terra. La serata non poteva partire meglio per me, Morrissey da Ibiza e Filu Spinatu, tankzommander della serata, nonché per il Reverendo Lele Ggì della Parrocchia di Passatempo, che accompagnava e teneva d'occhio i suoi discepoli. Oh, ci siamo pure messi pure d'impegno (controvoglia, in verità) a cercare il legittimo proprietario di questa carta verde, ma a una cert'ora (tipo 20 minuti dopo) il fatto era andato in prescrizione e abbiamo investito tutto in vodka.


Ottima ospitalità, all'Alvin: ci passavano pure la fica gratis! Infatti a un certo punto ci annunciano che c'erano delle ragazze del posto che volevano cenare con noi. Wow, e quanno ce ricapita? Poi queste arrivano, ci squadrano e ci ripensano, andando a cenare con degli sconosciuti a caso che non fossimo noi. Vabbè. Il concerto si svolgeva in mono e in vetrina. O meglio, essendo stretto stretto, c'era più gente fuori a cazzeggiare che dentro a subire le nostre angherie. E ogni tanto li punivo spiaccicando le mie palle in vetrina e facendo altre cose sconce, tipo scrivere "sborra" con la lingua (o qualcosa del genere, chi se ricorda). Quando la situazione si è fatta calda a sufficienza, dopo un bis a base di "Sodomia!" e "Robuste Dosi Di Cazzo" lasciamo tutto in mano a Manuel, sopraggiunto per imporsi con un aftershow graditissimo dal pubblico locale. Nonostante gli abbia prestato due riduttori necessari per attaccare il suo cdj al mixer del posto, a un certo punto decidiamo che non ne possiamo più e lo abbandoniamo lì, insieme a sti riduttori del cazzo, ansiosi di investire i nostri 100 neuri. E alla prima tappa siamo sopravvissuti, dai!


Sab 28 Dic 2013 - LA TOSSE GRASSA @ Freak Out (Potenza Picena MC)

Non è passato nemmeno un mese da quando abbiamo suonato l'ultima volta a Potenza Picena MC e già ci rivogliono! Proprio ci tenevano ad averci sotto le feste di Natale o judy lee. E quindi abbiamo piazzato qui la seconda data del nostro Capo Danno Tour, al Freak Out, un posto che molti confondono con l'omonimo posto di Bologna (io, che poi scoprirò che in realtà quello nostrano è messo meglio) che però altro non è che il locale sorto sulle ceneri del Groove, teatro di uno dei nostri primissimi concerti, finalmente con il bar in una posizione sensata. Il Radical Macabre Tanzkommando per la serata è composto dal Reverendo Lele Ggì, questa sera in battaglia e non a rappresentare la sua Parrocchia di Passatempo e dal Vescovo Teodoro, della Diocesi di Fermo, che seguirà anche tutte le restanti date del tour. Oltre a loro con noi avevamo allo shop il sempre efFICAcissimo Reverendo Red Ronny, della Parrocchia di Jesi. Alti prelati ovunque, saranno i postumi del santonatàl. Magnamo il magnabile, bevemo il bevibile e poi dopo un rapido giretto per far girare l'economia (ingurgitare altri cicchetti di alcole) andiamo in scena. Ed è un turbinio di cacacazzismi.


Da un lato sono i tanzkommander a devastare gli scroti degli astanti: a un certo punto il Vescovo Teodoro decide di distruggere una pinta nuova nuova dalle mani di uno spettatore, incurante di quanto sia lento il servizio in quel posto. Il tipo quasi gli mena ma il Vescovo se ne fotte e gli sculetta davanti in aria di sfida, come fosse uno straight edge vegano con una mazza da baseball. Dall'altro lato nel pubblico c'è la Critica Radicale, che naturalmente rompe il cazzo per contratto, e per farla tutta stavolta s'è portato pure la famiglia, che si dimostra alla sua altezza. Però. Però nessuno poteva prevedere l'ubriaco polacco. L'ubriaco polacco a intervalli regolare di circa 15 minuti montava sul palco e con la sua flemma da mostro di Frankenstein puntualmente mi strappava il microfono di mano per cantare qualcosa che suonava tipo "Forza Krakowia Alé Alé!!", però più cthulhoide. Va tutto bene, ripeti a te stesso, va tutto bene. Poi però caga fuori dal vaso. Agguanta il mio corno di toro e me lo strappa via. Al momento non posso che gridare al microfono "Ce l'hai piccolo" e continuare il mio spettacolo. Una volta recuperatolo brandisco l'attrezzo a mò di arma bianca e se il tizio si riavvicina glielo punto alla gola. Si ripresenterà più tardi, nell'aftershow a cura del sempiterno chilommazza Manuel: pare esista un video, girato da (The True) Masoschiavo (lì presente in borghese) che ritrae l'ubriaco polacco strisciante in terra che tenta di agguantare e morsicare i polpacci di Manuel, terrorizzato quanto imbarazzato. Purtroppo però non siamo ancora in possesso di questa preziosissima reliquia. Tradotto: Oh, Masoschià, e datte 'na mossa!


Dom 29 Dic 2013 - LA TOSSE GRASSA @ Korova Lounge Café (Trani)

The morning after. Fortunatamente ci trovavamo ancora in zona per cui la sarta (mi madre) ha fatto il miracolo ed ha reso di nuovo indossabile il mio strap-on cornuto. Per cui ad un certo punto della giornata ci incontriamo io, Tosi e Il Vescovo Teodoro, pronti per partire alla volta di Trani per la terza tappa del Capo Danno Tour, tanto è tutta in discesa. Stasera suoneremo al Korova Lounge Café, un posticino che già dal nome non può non starci simpatico. Il posto è gestito dal temutissimo Pino, amico di Carmelo, il nostro agente in Sicilia. Da quello che abbiamo appreso nel tempo nel sud Italia si è sviluppato questo 'triangolo della morte' composto dai tre arconti Carmelo per la Sicilia (che abbiamo già incontrato lo scorso tour), Pino per la Puglia (che incontreremo stasera) e Ruggero per la Calabria (che incontreremo nell'ultima data del tour). Tre individui con anni di esperienza alle spalle, ognuno a suo modo provato dal rock'n'roll, tre immortali che se avessero avuto il budget avrebbero pure il fisico di Iggy "sad torso" Pop. Stasera ci tocca il darkettone del trio.


Dopo aver trovato a culo un parcheggio incredibile entriamo al Korova. Pino c'è. Un po' Black Sabbath un po' Willy DeVille, sulle pareti copertine di vinili rock e post-punk mediamente depressi (la serata terminerà con una discussione sul confronto tra i suicidi di Ian Curtis e Adrian Borland). Mi mostra lo spazio per il live e mi chiede che strumenti abbiamo. "Nessuno, solo questo (un lettore mp3), un microfono e due ballerini." Si fa cupo e mi lascia al settaggio. Pino ci odia. Che gli avrà raccontato Carmelo?? A un certo punto osiamo chiedere del cibo, lo otteniamo. Pino mangia da solo a due tavoli di distanza. Pino ci odia. A proposito dell'alloggio sul tourbook c'era solo un laconico "sei sul mare"; pronti al peggio, ossia svenire sbronzi sulla spiaggia, scopriamo invece che quello è il nome del b&b, che stava proprio lì dietro. Una volta sistemati decidiamo di andare a fare una passeggiata prima di iniziare lo show. E non so come, ci perdiamo e arriviamo in ritardo. Nel frattempo però era arrivato il pubblico!! La Tossina Miss Lucifer, che è delle mie terre ma ha trovato marito proprio a Trani (carramba!), la Tossina Frankenstìn da Altamura, fedele ancella del Reverendo Mescalina della Parrocchia di Bologna, e il temibile Cultista Mazza Ferrata, da Bari. Ognuno di questi s'è portato la propria corte formando così il nostro pubblico, che altrimenti sarebbe stato composto da due curiosi che si sarebbero spaventati dopo 20 minuti di show. E invece finisce bene, ci pagano pure e Pino non sembra odiarci poi così tanto, è che è dark dentro. Andiamo a dormire sul mare.


Lun 30 Dic 2013 - Mar 31 Dic 2013 - off

Dopo una tappa obbligata a Bernalda (crepa!) attraversiamo la Calabria come nulla fosse e prendiamo il traghetto che ci conduce all'altro mondo: la Sicilia. Arriviamo giusti giusti per cena a Mascalucia, provincia di Catania, dove ci aspetta un tipo che alcuni conoscono come Bello Dentro, altri come Brutto Fuori, ma noi chiameremo col nome in codice di Sucuni. Personaggio già noto alle forze dell'ordine del Culto della Tosse Grassa per un avventuroso viaggio che lo portò fino a Porto San Giorgio FM l'estate scorsa per uno dei nostri show (!!!). Il tipo ci conduce a casa di Pippo Baudo, che a quanto pare deve aver squattato. Scorgiamo in un angolo la madre e la sorella legate e imbavagliate, che salutiamo cortesemente e ci rechiamo a darci giù di ganasce. Conoscendo le nostre abitudini Sucuni non ci fa mai mancare l'alcole, che però a un certo punto finisce come ogni cosa bella, per cui decidiamo di scendere a Catania downtown e magari incontrare qualche altro Cultista catanese. Peccato che piove abbestia. E Tosi nonostante la sua mightytudine comincia a sentire freddo con la sua misera t-shirt, ché la felpa se l'è scordata a casa. A casa in Kansas. Gli presto la mia, che tanto c'ho pure un giubbotto blindato. Affrontiamo la pioggia torrenziale e l'inadeguatezza delle strade catanesi a certi rovesci (tipo che non ci sono tombini!) e incominciamo una via crucis alcolica che ci porterà in diversi posti, alcuni chiusi, altri totalmente infastiditi dalla nostra presenza, altri più ospitali, dove troviamo parte dello staff del Teatro Coppola (che ci ospitò lo scorso tour), nonché Carmelo, l'arconte di Sicilia! In finale la macchina di Sucuni (una vecchia Panda a carbon coke) non parte, così per spingerla riusciamo a inzupparci anche le mutanne, finora rimaste indenni.

 
Il giorno dopo, 31 dicembre, nonostante l'aver immolato la mia felpa Tosi è un pelo raffreddato. Ma niente paura: Sucuni attende in sala il nostro risveglio con la colazione dei campioni! Pastarelle (siciliane, vale a dire che pesano circa 1kg cadauna), cappuccini e Ballantine's!! E nonostante l'avessi scritto a chiare lettere in scheda tecnica Sucuni cade nel solito errore che fanno tutti: credere di essere capace di tener testa alle abitudini bevitorie di Tosi. E vai di vodka e arancio prima di pranzo ascoltando dell'ottima musica (i dischi miei), ma tanto pranzeremo tardissimo, quindi è quasi merenda. Fatto sta che per la sera siamo già tutti piuttosto tramortiti e indecisi sul da farsi. Per toglierci il dubbio al posto del cenone ci guardiamo "Weekend Con Il Morto" in vhs, film manifesto del berlusconismo. Poi Sucuni decide che muore ma io, Tosi e Il Vescovo Teodoro ci sentiamo pimpanti e abbiamo voglia di pimpare, per cui ci lanciamo verso l'ignoto a vivere il Capodanno catanese! Protetti dai divini cd taroccati di Gianni Celeste (il meglio di, due volumi) parcheggiamo la macchina vicino un benzinaro già esploso e andiamo in centro. Mangiamo qualcosa di tipico (pollo tandoori), beviamo birra ed ecco che ci raggiunge il nostro uomo, Carmelo! Carmelo ha un passato un po' da hippie, un po' da freak, un po' da ranger, uno di quelli che viveva in mezzo ai boschi e lottava con gli orsi a mani nude facendogli ingurgitare funghi allucinogeni. Con lui andiamo verso la piazza, dove è già partito lo spettacolo di Goran Bregovic, e in strada quasi ci rapinano ma la sordità ci salverà: "dateci tutti i soldi!" "come?" "i soldi!" "non ho capito." "mabafangù...". Goran si fa i cazzi suoi e noi beviamo champagne, poi a mezzanotte scoppia la terza guerra mondiale. Attendiamo un paio d'ore il cessate il fuoco e poi ci spostiamo di lì. Carmelo andrà a trovare la giovane figlia, che sta partyeggiando a casa di qualche amichetta ("veniamo anche noi?" "NNNOOO!!"). E noi andiamo a bere in altri posti più o meno loschi che la sera prima non avevamo visitato. Torniamo a casa vivi e con la macchina: Gianni Celeste ci aveva protetti a dovere. E buon anno.


Mer 1 Gen 2014 - LA TOSSE GRASSA @ Mr. Hyde (Catania)

Il giorno dopo non ce ne frega un cazzo. Morto o non morto Sucuni verrà a pranzo con me, Tosi e Il Vescovo Teodoro, paga la ditta. Concediamo a lui il privilegio di scegliere il posto, un ristorante a un tiro di schioppo (literally) dove dovrebbe lavorare un suo KA (ho imparato dai telefilm americani che vuol dire "cumpà"). Per sicurezza chiamiamo: "Sono in riunione." Mah. Nel dubbio andiamo ugualmente, alla peggio escogiteremo un piano b. Ed ecco che il cumpà ci aggoglie con un trionfale "Sucuni!!" (che in siciliano vuol dire "throatjobs"): non era in riunione, era solo pazzo. Parte un'epopea enogastronomica alla Ferreri che finisce 5 ore dopo quando chiedo di comprare una botte di quel buon vino di mandorle e quelli del Mr. Hyde ci telefonano al grido di "ma dove minghia siete?!". Ma non eravamo ancora in ritardo, era solo Carmelo che era apprensivo. Per motivi che non ho voluto indagare Carmelo è in piena guerra santa con uno dei gestori del locale di Catania (secondo me è qualcosa tipo che gli hanno portato via il bicchiere che ancora c'era un dito di birra), quindi ci teneva a fare in fretta il soundcheck così da portarci un po' a passeggio nonché ad aperitivare in un altro posto in cui tutti quanti sono nostri grandi fan, sia le gnocche al bar che gli alcolizzati che ci provano. E allora chiamateci, no?...


Vabbè, stiamo a lungo a cazzeggiare poi torniamo a vedere che aria tira al locale: già gonfio di gente, troppo tardi per cenare senza fretta e troppo presto per cominciare. Al che cosa si fa? Ovvio, la si butta a beve! Scopro un long drink favoloso a base di tequila e chinotto (poi tenterò di emularlo in continente: fa vomità) e cazzeggia che ti cazzeggi e bevi che ti bevi ecco che è il momento di entrare in scena. Esibizione molto caotica, pubblico in delirio, pavimentazione in birra e vetri, Tosi che fa rock'n'roll acrobatico con una delle gnocche del bar dove avevamo aperitivato, io che sbatto il corno sulla porta che dà di fuori sulla gente che si sforza di ignorarci, Cesare Basile portato lì con la forza che mi guarda schifito da lontano, e bis multipli con "Bikini Cimitero", "Robuste Dosi Di Cazzo" e "Sodomia!", tutte richieste a gran voce (in particolare mi dicono che "Bikini Cimitero" la ballano in discoteca...). E di tutto ciò l'unica documentazione che rimane è una foto che mi son fatto con due Tossine dopo lo show (vedi sopra). Quando sarà tutto finito sarà troppo tardi per mangiare, le pizzerie lì di fronte saranno tutte chiuse, riassumendo: ce la pigliamo 'ntel culo. Allora spariamo un par de bestemmie, pigliamo un vodka tonic e poi andiamo a caccia. Per chilometri non troviamo un cazzo, finché non ci salva una macchina di Adepti al Culto della Tosse Grassa nuovi di zecca che ci carica e ci porta in una magnoteca locale. Famo un po' schifo lì e poi ci trasciniamo fino al b&b: stasera infatti non dormiamo più a casa di Pippo Baudo, bensì dalla cugina di Fabrizio Corona.


Gio 2 Gen 2014 - LA TOSSE GRASSA @ Casa Barraccotto (Sant'Alfio CT)

Il mattino seguente teoricamente potremmo prendercela comodissima ma invece ci dicono che nel posto dove andremo le cose cominciano presto, dalla tarda mattinata, e poi dobbiamo dare un passaggio a Carmelo, quindi eccoci che dopo una birretta per colazione e un giretto per il mercato a spaventare gli hipster siamo pronti per recarci in questo posto misterioso (per qualche oscuro motivo per un po' di tempo si è preferito tenere segreta l'esatta location dell'evento) sull'Etna. Siamo diretti a Sant'Alfio CT, un paesello inerpicato sulle pendici del vulcano in cui si trova questo casolare chiamato Casa Barraccotto, una specie di comune abitata da hippie freakettoidi più o meno psichedelizzati. L'evento a cui partecipiamo è stato battezzato "Prima Sagra del Neurone Condito", a ragione. Ci sarà da mangiare, da bere, bancarelle e musica con dj e varie band prima di noi. Arriviamo per pranzo ma troviamo solo una fetta di torta. Ouch! E adesso? E adesso ciondoleremo per ore e ore, a bere vino, giocare coi cani e aggiustare l'impianto, finché un uomo con la faccia tatuata (mia mamma mi ha sempre detto di stare alla larga dai signori con la faccia tatuata) e una cuffia rosa con le orecchie di coniglio non si mette a cuocere salsicce. Diventerà il mio migliore amico. Non so ancora spiegarmi come fosse finito lì un mangiafuoco tedesco in borghese accompagnato dalla sua donna, ma il suo più grande errore della giornata non è stato apparire in quel posto bensì dare una mano alla griglia. Rimarrà lì bloccato tutto il dì a manovrare carboni ardenti.


Nel frattempo cominciano a suonare. Il primo è Tony Malaria, un giovanotto che conobbi anni fa in qualità di tour manager di un defunto gruppo garage olandese venuto a suonare nel mio paesello. Ora canta, suona la chitarra e tenta di darmi doppi calci volanti facendo acrobazie su una corda appesa al centro della stanza. E' poi il turno dei Death Lambada, che mi rendo conto solo ora essere Sucuni alla chitarra e il suo cumpà che ci apostrofò con "Sucuni!" travestito da cameriere alla batteria. Fanno cagare, però gli voglio un po' di bene perché hanno pure tentato una cover di "Gay Porn". Poi mica mi ricordo se ho suonato prima io o i Bestiame, boh... Comunque i Bestiame sò fighi, me ne era già stato suggerito l'ascolto da La Critica Radicale e "Mi Piacciono I Bambini" la metto spesso in discoteca. La gente si esalta e il mangiafuoco tedesco dà di matto. Scopro poi che il loro batterista è un mio quasi "omonimo": il suo progetto solista si chiama Smegma Bovary e il mio nome da battaglia quando metto dischi è Dj Smegma. Chiunque abbia suonato prima, quando tocca a noi ci ritroviamo abbastanza folla radunata intorno nonché sul soppalco pericolante dove da ore il dj (Carmelo!) sta tentando di capire come si usa il pc da cui manda i brani. Facciamo la nostra porca figura e nonostante fossero passati numerosi panini con la salsiccia e innumerevoli bicchieri di vinaccio sono appena le 21. Dato che la cosa si svolgeva nel pomeriggio il fenomeno non ci aveva particolarmente colpiti, cosa che non si può dire per la gente che arrivava adesso, e che per giunta costringeremo pure a riportare in città Carmelo, che nel frattempo aveva pure litigato con l'ormai sbronzissimo Sucuni: pare si fossero presi a colpi di monetine, spero nessuno dei due fosse cintura nera. Piano piano oltre ai nostri neuroni, conditi a sufficienza, si comincia a spegnere anche tutta la festa, per cui raccogliamo le monetine, del vino avanzato e ce ne andiamo a dormire sulle nostre carcasse di pecora, accanto al cane zoppo e con sullo sfondo Tony Malaria che recita il mantra "porcoddìo-porcoddìo-porcoddìo-porcoddìo-porcoddìo-porcoddìo-porcoddìo-porcoddìo-porcoddìo-porcoddìo-porcoddìo-porcoddìo-porcoddìo-porcoddìo..." Sogni d'oro!


Ven 3 Gen 2014 - LA TOSSE GRASSA @ Blue Dahlia (Marina di Gioiosa Ionica RC)

Ci svegliamo che le pecore erano già morte, non siamo stati noi, ggiuro! Scrocchiamo un caffè e ce ne andiamo lasciando Sucuni che si aggira nel campo in stato confusionale gridando "Mai più!", quando veniamo inseguiti dal tipo coi tatuaggi sulla faccia che ci lascia in tributo della birra e del vino come si fa per placare gli dei incazzati. Non dico di non essere un dio (tutt'altro) ma non ero incazzato. E' presto e dobbiamo arrivare sul Mar Ionio ma abbiamo ancora tantissimo tempo da perdere, quindi andiamo a fare un po' i turisti sull'Etna, a vedere dov'è che buttano i cadaveri nella lava. Dopo 5 minuti e decine di pose epiche ci siamo già rotti il cazzo e andiamo a prendere il traghetto per la Calabria. Quando tocchiamo la terraferma è quasi ora di pranzo, ma non mangiamo subito, vaghiamo un po' a caso, qualcosa troveremo. In Aspromonte. Risaliamo per un po' la Salerno-Reggio Calabria e va tutto bene. Poi ci addentriamo, ché dobbiamo arrivare al Blue Dahlia di Marina di Gioiosa Ionica RC, dall'altra parte del mondo. La Calabria ci accoglie subito con tutta la sua malevolenza, con quella che abbiamo immaginato essere la Via dell'Aspromonte. Prendi una sorta di superstrada? Davanti a te un mezzo agricolo che nemmeno dovrebbe esistere. Si accorge di essere davanti a voi? Sgasa a morte. Anche il navigatore la pensa così. Questa vi sembra una strada malmessa? Ora vi faccio andare a destra, dove vi sembrerà che la strada sia stata bombardata un'oretta fa. E forse era davvero così (vedi video snuff qui sotto). Questa regola del dolore si applicherà ad ogni piccola esperienza della giornata. Abbiamo fame? Vogliamo mangiare? Bene, allora... Chiuso. Chiuso. Aperto! "salve, è aperto?" "no." Chiuso. Allora esploriamo un paesello a caso, scegliamo San Giorgio Morgeto, un posto per mangiare ci sarà. No, solo un ufficio postale. E c'era la fila. Alziamo gli occhi al cielo? C'è una vecchia, sul terrazzo. Con la maglietta "sexy girl". Saliamo in alto, ci sarà una piazza, con un bar! Saliamo, saliamo, saliamo... Non c'è un cazzo. Solo una buccia di banana in terra. Marcia. E il fiatone. Torniamo sulla strada! Un autogrill!! "volete mangiare?" "sì!!!" "è chiuso".

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Arriviamo a destinazione alle 15,30, in anticipo estremo e a stomaco vuoto. Entriamo in un bar, finalmente, attirati dalle poppe della barista che si vedevano già da fuori! Non ci curiamo del cartello "Vietato Offrire" e guardiamo il menu: panini, panini... "volete un panino?" "sì!!!" "non ve li posso fà". Però ci ha potuto fare dei toast. Vi piace piccante? Sì? Allora ve li faccio così piccanti che cagherete lava per tre giorni. Per far passare il tempo passeggiamo per il lungomare. Carpiamo un frammento di conversazione tra due tipi tristi: "Perché la vita è troppo poca..." Dopo ore finalmente il tramonto, apre il locale e possiamo finalmente incontrare Ruggero, l'arconte di Calabria, noto ai più come leggendario consumatore di Negroni. Che però non c'è, sta male. In pratica se l'è pigliata troppo grossa la sera prima. Cosa che ci ha salvato la vita. Si narra che il record di Ruggero fosse di 23 Negroni. Quello di Tosi è di 13 certificati. Sarebbe scattata sicuramente una gara e ci sarebbe scappato il morto, è andata meglio così! Che poi laggiù i Negroni li fanno con più gin, sono tutt'altro che leggeri, e non è che fosse così necessario insistere per farci bere... Insomma non c'è Ruggero ma c'è la sua signora, una dark lady che ascolta beatamente jazzcore e ci sono le bariste che ci accudiranno per tutta la sera, una delle quali, che abita in Culonia, sarà la nostra locandiera. Al Blue Dahlia il 50% del locale è occupato dall'impianto audio, quindi non c'è che dire, ai live ci tengono! Ci sfamano e ci dissetano, naturalmente robe alcolicissime e cibo piccantissimo e, nonostante la data difficile (primissimi di gennaio, i più ancora in vacanza), arriva parecchia gente anche preparata. Per fortuna, da queste parti temiamo sempre un po' le reazioni del pubblico: l'unica reazione negativa è stata quella di due Tossine che avrebbero preferito che il mio corno fosse ricurvo all'insù!... Finalone con cd venduti e autografati e Tosi che finisce a 4 di spade in mezzo alla strada un passo prima di salire le scale che ci avrebbero portati a dormire là in Culonia. Poi il giorno dopo s'è svegliato vivo, giuro! Arrivato a letto la mia fedele cisti Sebastian decide di esplodere. Non aggiungo dettagli. Fine del tour, alla prossima.


(a presto presto con la parte 3, promesso)

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