lunedì 25 agosto 2014

Che cazzo ho fatto? (parte 4)

Dai che siamo quasi arrivato, dopo questa puntata ne è rimasta un'altra e poi ho finito con questo memoriale.
E questa puntata qui contiene la settimana santa!
(per chi si fosse collegato solo ora sto cercando di ricordarmi cos'è successo negli ultimi mesi)


Gio 20 Mar 2014 - LA TOSSE GRASSA @ Bevitori Longevi (Forlimpopoli FC)

Uno dei miei informatori mi dice "ehi, guarda, c'è un posto nuovo che si chiama Bevitori Longevi e sembra brava gente, you know what I mean..." ed io mi ero già innamorato del posto appena sentito il suo nome, una piacevole utopia. Quindi li contatto e anche loro sembrano contenti, tant'è che fissiamo subito una data con mesi di anticipo (unbelievable!), per giovedì 20 marzo. Il posto si trova a Forlimpopoli FC, paesello in cui finora m'era capitato soltanto di passarci attraverso in treno. E infatti proprio in treno ci arrivo: dopo la data di Firenze sono passato a Bologna per un'udienza col Reverendo Mescalina, e il giorno dopo riparto per scendere alla stazione di Forlimpopoli, contando di essere raggiunto dal Radical Macabre Tanzkommando, per l'occasione composto dal Vescovo Teodoro e Tarkanov. Sapevamo che gli accordi prevedevano posti letto per 3 ("non per 4", mi è stato rimarcato) per cui al vedere che i 2 tanzkommander si erano portati anche la Critica Radicale fu subito chiaro il suo ruolo per la serata: antifurto. D'altronde capita spesso che musicisti in tour per la penisola a scoparsi le nostre donne poi vengano rapinati dai loro preziosissimi strumenti. Ok, è pur vero che i miei preziosissimi strumenti li tengo in tasca però metti che arrivino loschi figuri a derubarci dell'arbre magique è cosa saggia fargli incontrare sul proprio percorso una Critica Radicale che gli faccia subito "Bau!".


Ed è così che ci presentiamo al locale: con un barbarico "Bau!", che ci apre tosto le porte della cantina, e giù vino e piadine e salumi vari, che noi costantemente chiediamo con cortesia finché la cuoca non comincia a guardarci storto. Tra l'altro è proprio in cucina che ci cambiamo prima di andare in scena con la chitarra di Jimi Hendrix. Il posto è un misto tra pub e osteria, con un piccolo palchetto da cui intratteniamo i presenti con le nostre angherie, presenti che ci seguono attenti e divertiti, si scansano giusto giusto per evitare qualche pesante sbracciata dai nostri tanzkommander in calore, ma non vengono fatti troppi danni, nessuno ci mena. Anzi, gli propiniamo persino tre bis: "Barbara Bobulova", "Padre Mostro" e naturalmente "Robuste Dosi Di Cazzo". Poi arriva a quell'ora in cui la Critica Radicale si scola una bottiglia di Glen Grant e comincia a trasformarsi in antifurto mannaro. Cioè diventa molesto. Fortunatamente avevamo fraternizzato a sufficienza con la working class locale e quindi callose mani pesanti invece di sfondarci il capocollo ci fanno dono di un salame stagionato che verrà ferinamente sbranato nella sua intierezza lungo il tragitto che ci porta verso il b&b, che è una casa stregata con un cancello cigolante e l'erba alta un metro. Ma questa è un'altra storia.


Sab 5 Apr 2014 - LA TOSSE GRASSA @ Drunk In Public (Trodica di Morrovalle MC)

E sabato 5 aprile immancabile torna finalmente anche un'occasione per far visita a Jon Tanfo e al suo Drunk In Public, pub ricavato dal garage di casa che, ora che papà Tanfo va in pensione, può allargarsi fino ad inglobare il territorio della sua fu barberia (eccoci spiegato il perché di quelle creste fiammanti). Però non era vero, e quando arriviamo lì a Trodica di Morrovalle MC scopriamo che il pub è sempre il solito buco nero. E' che Papà Tanfo è una persona vitale e non ci tiene ad arrendersi così presto, vabbè, staremo stretti come al solito, tanto per ora siamo solo io, il Reverendo Lele Ggì ed Abigail de Tago Mago, il primo in veste di tankzommander, l'altro giusto di supervisore, manco le foto ci fa. Anzi, poi ci abbandona pure, ma naturalmente non prima della cena: una copiosissima pasta realizzata per noi da Mamma Tanfo da consumare nell'intimità del nostro backstage, uno spazioso sgabuzzino arredato di tavola per il desco. A noi si unirà anche Mauro Tanfo, il fratellone di Jon, che in quanto persona seria e con la testa sulle spalle aspetta la corriera per andare ad un after al Classic.


Nel frattempo era arrivata anche l'altra pacca di tanzkommander: Tarkanov, accompagnato dal Vescovo Teodoro ed altri loschi figuri della loro ciurma, quali la Critica Radicale, Morgan (quello famoso) e ILoveCock. Con loro ci siam fatti anche un ameno aperitivo in un bar all'angolo, allietato dalle barzellette sconce di Tarkanov narrate a 10 cm dalle orecchie della barista timorata di dio. Dio quell'altro però, non me. Arrivano poi anche il Reverendo Red Ronny e molti tra Tossine e Cultisti vari, mi dedico un po' alla socializzazione e quando torno nel backstage vi trovo l'inferno. Ovunque vino rosso schizzato da superliquideitorz ak-47, una motorella che sgasa, nani, donnacce e gioco d'azzardo. Beh, direi che siamo pronti per andare in scena. Mi reco in posizione e lancio l'intro di "Veleno" quando ecco che i due tankzommander fanno il loro ingresso trionfale fendendo la folla in sella al benelletto, come i Manowar. Lo spettacolo va avanti senza intoppi (almeno che io mi ricordi: se il vino è stato schizzato con le pistolette vuol dire che era tanto!!) fino ad un'interminabile serie di bis: "Burzum", "Bikini Cimitero", "Sono Io La Fame Nel Mondo" fino all'ovvia "Robuste Dosi Di Cazzo". Poi boh. L'oblio. Oh, era proprio tanto.


Gio 17 Apr 2014 - LA TOSSE GRASSA @ Ubik (Urbino)

La nostra prima volta ad Urbino, per cui appena ci viene proposta accettiamo subito di buon grado. La città però la conoscevamo già, con la sua architettura escheriana a più salite che discese e le sue temperature glaciali, tant'è che c'è chi vi si riferiva come Urbinov, Russia. Grazie al nostro contatto Barletta (da non confondere con quel crucco di Ema.Core) fissiamo una data per giovedì 17 aprile in questo posto chiamato Ubik (ma dai, in un'altra libreria? a quando alla Mondadori? no, tranquilli è una delle bettole che piacciono a noi). Partiamo con una macchinata composta dal Vescovo Teodoro e Tarkanov per il Radical Macabre Tanzkommando e il Reverendo Lele Ggì per la bancarella. Dalla mappa vediamo che il posto dista circa 100 metri da uno splendido parcheggio che abbiamo individuato in Via dei Morti (cos'avrà voluto dire?...). Il problema è che questi 100 metri bidimensionali in realtà sono collocati in salita a una pendenza innominabile, tra salite ripidissime e interminabili scalini. Fanculo la terza dimensione, quando arrivo in cima sono a un'alitata dall'infarto, ma la mia preoccupazione maggiore sarà "poi lo dobbiamo rifare in discesa da sbronzi?!". Qualcuno mi riconosce e fa "Toh, c'è La Tosse Grassa", io sono in grado di rispondere solo con un rantolo di morte, ci metterò una mezz'ora buona a ripristinare la mia respirazione regolare. Giusto in tempo per un crodino e vodka ed un soundcheck, che però ci toccherà rimandare perché il cavo di alimentazione di una cassa è stato rubato dal gruppo del giorno prima, che naturalmente oggi è già in Turkmenistan.


Allora mangiamo, ci portano delle cosette sfiziose ma a nessuno viene in mente che l'essere umano ha anche bisogno di bere. Facciamo il labbretto e ci portano una bottiglia di vino. Poi nell'attesa che il boss del posto riesca a materializzare sto cavo andiamo in piazza a farci caffè, torturacaffè, ammazzacaffè, tumulacaffè, riesumacaffè ed esameautopticaffè. Ci avevano messi in guardia ("guardate che in piazza c'è il rap!"), e infatti troviamo il leggendario C.U.B.A. Cabbal in full effect per un evento antifascista a cura di un qualche centro sociale. Sorseggio un liquorino e vedo diverse facce che invece che guardare il concerto guardano me preoccupate, mixerista compreso. Il punto interrogativo nel mio cervello dura mezzo secondo, poi penso ai miei anfibiozzi bianchi da 14 occhietti, al mio bomberone griffato EBM, alle innumerevoli spillette misteriose, e al mio taglio crucco. Certo, sono grasso, in disordine e ho anche la barba incolta, ma pure Burzum, allora vado io a presentarmi qualificando la mia appartenenza politica e seppur perplessi si tranquillizzano, ma non si rilasseranno del tutto finché non scoveranno un tipo che mi conosceva (poteva anche mettersi MALE proprio perché mi conosceva, eheh!!). In tutto questo Barletta mi osserva con occhi sgranati incredulo e preoccupato. Gli spiego che no, va tutto bene, in certi contesti è normale che ci si annusi. Facciamoci sti otto Varnelli e andiamo a suonare, va'! Nel frattempo incontriamo il boss dell'Ubik con al collo un cavo di alimentazione, quindi è buon segno. Essendo la settimana di Pasqua tanti studenti di merda avevano levato le tende per cui era rimasta solo una fauna di balordi urbinati a cagarci. Meglio così! Gli sottoponiamo la nostra ferocia e appena concluso ci mettiamo a ballare funk e soul finché non ci buttano fuori insieme alla monnezza. E Lele Ggì ce prova coi trans.


Ven 25 Apr 2014 - LA TOSSE GRASSA @ Factory (Recanati MC)

A Recanati MC c'era sto posto, il C'Era Una Volta In America, che ogni anno che passava diventava più sfigato. Numerosi i tentativi di rianimazione a base di cambi di gestione, ma ad ogni giro perdeva un pezzo fino a diventare un posto schifato da tutti, in particolare dai recanatesi, che ritenevano particolarmente non cool il recarsi in tal posto. Poi è arrivato Filippo, che l'anno scorso aveva il Barracuda a Montesanto Marittima, gli cambia nome in Factory e tenta di dare una sterzata radicale al posto. Non più ristorante, non più pizzeria, bensì dancefloor orientato sulla musica elettronica, tra techno, electro e d'n'b. E va meglio. Il tipo poi mi contatta per cercare di rianimare il posto anche per i live ma niente da fare, i recanatesi continuano a snobbare sto posto, a meno che non gli ci fai suonare amici cari o parenti stretti. Però cazzo... Un evento epocale ce lo dobbiamo fare, prima di arrenderci. E fu così che si decise di organizzare questa serata per venerdì 25 aprile: Above The Tree, Melampus, Jesus Franco & The Drogas e, perdìo, La Tosse Grassa! Ed alla fine ha funzionato, sempre col panico dietro al collo, col fiato tirato coi denti, ma la gente c'è stata, nessuno dei musicisti ha bestemmiato forte forte e, insomma, ce l'abbiamo fatta. Io in veste di regista della serata sono stato sempre indaffarato, teso, con diecimila pensieri, per cui mi sono al contempo cagato tutti e nessuno, me compreso, cioè ho escluso anche me. Quindi quando arrivo al momento dello spettacolo è per me motivo di rilassamento, fatto tutto quello che era necessario fare, ora possiamo divertirci e tirare un sospiro di sollievo, vero Poe? E Poe vomita.


Sì, perché intanto che io rimuginavo Poe beveva come non ci fosse un domani. Stasera è il 25 aprile, il Circolo ARCI che gestisce lui su ai Giardini Pubblici, quello in cui facciamo sempre le presentazioni degli album, oggi è chiuso, quindi Poe può venire eccezionalmente a fare da tanzkommander in un altro posto. E vomita. Siamo a cambiarci nei nostri camerini, ossia il parcheggio fuori dal Factory, e Poe appena infilata la sua canotta d'ordinanza vomita. Andiamo bene, dobbiamo ancora iniziare. Tarkanov pure ha bevuto come un disgraziato ma, notiamo, nonostante le quantità non l'abbiamo mai visto soccombere all'alcole. Andiamo sul palco. Nonostante il rock'n'roll sfrenato di prima la gente decide di cominciare a ballare solo con noi, ora. Ballo selvaggio, pogo, gente ai margini quasi spaventata. Tarkanov e Poe che ogni tanto si lanciano in mezzo al pubblico per unirsi all'orgia gay e, dato il suo stato di salute ho i miei dubbi che Poe arriverà fino alla fine. Sbagliavo. A un certo punto mi guardo intorno, Poe c'è. Tarkanov no. E metà della folla si dirige verso il cesso... Dev'essere successo qualcosa. Tiro via, faccio quei 2 o 3 pezzi indispensabili per chiudere e poi scendo dal palco, vediamo che cacchio è successo. Tarkanov viene trascinato fuori dal cesso, stordito e non in grado di deambulare autonomamente... Sbirri... Ambulanza... Praticamente durante le colluttazioni nel pubblico è successo che uno dei nostri (userò la sigla CR per indicarlo) lancia Tarkanov contro una ringhiera, la testa gli si apre, il sangue sgorga e i punti sono otto, se non erro (vedi foto dopo il ricovero, con sigaretta gentilmente offerta dal Ministero della Sanità). Beh. Dai che gliel'abbiamo data una bella rianimata, al posto. E Poe se ne va con le gambe sue.


Gio 1 Mag 2014 - LA TOSSE GRASSA @ Barracuda (Porto Potenza Picena MC)

Alla domanda "e il primo maggio che famo?" ha risposto il Barracuda di Porto Potenza Picena MC, che quest'anno l'ha pigliato Cecchetti (quello del Terminal di Macerata, noto in certi ambienti come Geppetto) ed ha pensato bene di chiamare il Sommo per uno spettacolo da tenersi appunto giovedì 1 maggio. Come prima cosa c'è da dire che sarebbe il primo show all'aperto che facciamo in questa stagione, quindi c'è un problema in più che finora abbiamo ignorato: se piove? Chiaramente il tempo atmosferico si è comportato come ha fatto fino ad oggi (25 agosto) e mediamente nel dubbio scroscia. Ma quel giorno ci ha graziato, già la mattina stessa il boss ha rassicurato tutta la sua potenziale clientela postando su Facebook foto di lui che sciala al mare, quindi uno ci crede. Altro interrogativo poi è... Ma a che ora sonamo?? Infatti non era mica chiaro se lo show sarebbe stato all'aperitivo, a cena, dopocena, tra il caffè e l'ammazzacaffè... Nel dubbio ci rechiamo sul posto nel pomeriggio per assicurarci almeno quei succulenti panì co la porchetta, che magnarli sulla spiaggia dà sempre gusto. Per il Radical Macabre Tanzkommando avevano già dato l'adesione il Vescovo Teodoro e Tarkanov, ma poi quest'ultimo s'è paccato la testa quindi l'abbiamo lasciato in panchina. Però non l'ha presa come una metafora, è venuto e s'è posizionato in panchina. Come secondo tanzkommander abbiamo quindi avuto una new entry, il giovane Anschluss!! Il primo non italiano ad entrare nella guardia da corpo del Culto della Tosse Grassa. Se era emozionato non lo so perché quando ci siamo incontrati si era già scolato svariate birre.

 
Comunque io, Teodoro, Anschluss e Tarkanov riusciamo miracolosamente a trovare parcheggio e ci avviciniamo al posto, da cui proviene sliccatissima musica house ad alto volume (sono circa le 18). Per raggiungere il Barracuda bisogna passare attraverso un minuscolo tunnel, ci fermiamo a dare precedenza a chi stava uscendo e vediamo uscire esemplari di homo sapiens ambosessi decisamente sliccati e decisamente house quanto la musica... Interrogativo nuovo di zecca: ma che cazzo è?? Oltre il tunnel scopriamo che l'impianto a fianco del Barracuda, storicamente dedito al massimo a degli aperitivi giaaaassss ora ha cambiato veste ed è diventato colorato, supertonico, baffetto, risvoltino, occhiale da party e spritz! Orcamadonna!! Le circostanze ci obbligano a posizionarci vicino ai cessi pubblici ed estrarre la damigiana da 5 litri di rosso piceno. Cominciamo a bere cercando di eludere il nostro destino quando Cecchetti ci nota e ci richiama all'ordine. Scopriamo che suoniamo all'aperitivo, più o meno, sicuramente non prima di ingoiare uno o due panì co la porchetta. Poi ci andiamo a cambiare in un'area desertica, popolata solo da una vegetazione spinosa piacevolissima sulle chiappe scoperte. Andiamo sul palco già bestemmiando. Il pubblico è misto, nel senso che ci sono sia personaggi consapevoli del proprio brutismo, maceratesi al mare e altra gente balorda (cioè gli habitué del Barracuda e di Cecchetti, quelli che la ggente chic dichiara "zecche") e gli inconsapevoli del proprio brutismo, ossia quelli dell'altro balneare che venivano a vedere che cazzo stesse succedendo. Non si sa bene per quale motivo ma il Vescovo Teodoro ne prende di mira un pccolo gruppetto e comincia ad aggredirli cercando di intimidirli con l'arma bianca che ghermiva come accessorio, spacco butilia amazzo familia. Per il resto tutto bene, Anschluss fa un'ottima prestazione, tant'è che da qui inizierà una fruttuosa carriera da drag queen e manco c'ha piovuto. Terminiamo lo show che ancora è prestissimo, ci facciamo un altro panì co la porchetta e come dessert arriva Manuel che ci chiede a che ora cominciamo. Sorry, man.


(a presto presto con la parte 5, season finale)

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